BUONDELMONTI, Andrea
Figlio di Lorenzo e di Filippa di Simone Guardi, visse nella seconda metà del XIV secolo e nei primi anni del XV. Attivo uomo politico fiorentino, ricoprì cariche pubbliche e partecipò a molte legazioni.
Nel 1388 era stato inviato a Venezia per trattare l'alleanza contro il duca di Milano; fu inviato quindi, sempre in quello stesso anno, presso il duca Stefano di Baviera per ottenere aiuti militari. Nel 1390 era di nuovo a Venezia. Nel 1393 chiese di esser fatto popolano, assieme con il fratello Gherardo, rinunciando alla sua nobiltà; la richiesta venne accolta con decreto del 30 nov. 1393. Il B. poté così partecipare a tutte le magistrature, da cui i nobili erano esclusi, con il nuovo predicato di Montebuoni, tratto dal castello di contado, in cui aveva risieduto la sua famiglia, prima che esso venisse distrutto dai Fiorentini nel 1135. Il 5 apr. 1396 fu inviato in Ungheria, insieme a Grazia Castellani, come ambasciatore presso il re Sigismondo. La legazione si prefiggeva scopi non solo politici, ma anche economici: oltre a chiedere aiuti contro Gian Galeazzo Visconti, e a tentare di comporre i dissensi che dividevano il re d'Ungheria da Ladislao di Angiò-Durazzo proponendo a Sigismondo il matrimonio con la sorella del reggente di Napoli, la futura Giovanna II, gli ambasciatori dovevano infatti aprire agli operatori economici fiorentini il mercato magiaro. Nel 1397 il B. fu ambasciatore presso il papa Bonifacio IX, per spiegare i motivi dell'alleanza stipulata da Firenze con Carlo VI di Francia. Nel 1398 compì a Bologna le trattative relative alla restituzione del castello di Civitella ai Fiorentini. Nel 1399 era ambasciatore di Firenze presso il signore albanese di Angelocastro, Gino Spata, per esprimere assieme ad Ugone degli Alessandri, il turbamento che la notizia della cattura di Esaù Buondelinonti aveva suscitato nei Fiorentini e i desideri della Repubblica a questo proposito. Nel 1401 si recò presso il papa ed il re Ladislao per chiedere aiuto contro i Visconti. Nella prestanza del 1403 il B., con un contributo di 24,15 fiorini, occupava il diciottesimo posto nel quartiere di S. Maria Novella, trovandosi, quindi, in una posizione di preminenza, in quanto a ricchezza, rispetto agli altri Buondelmonti. Inviato a Bologna nel 1404 concluse trattati con Veneziani ed Estensi) ed ivi nel 1406 ricoprì la carica di podestà. Nel 1409 si recò a Pisa, assieme ad altri ambasciatori, per ossequiare Alessandro V, il nuovo papa, eletto il 26 giugno di quell'anno dal conclave riunitosi nella città toscana. È questa l'ultima notizia circostanziata relativa al Buondelmonti. A parte un accenno, che ce lo dice ancora vivente nel 1411, infatti, dopo quest'anno egli non viene più menzionato dalle fonti in nostro possesso.
Bibl.: Delizie degli eruditi toscani, XIV, Firenze 1781, p. 277; G. Capponi, Storia della Repubblica di Firenze, I, Firenze 1875, p. 401; L. Martines, The Social World of the Florentine Humanists 1390-1460, Princeton 1963, pp. 212, 359; C. Ugurgieri della Berardenga, Avventurieri alla conquista di feudi, Firenze 1963, pp. 86, 166; P.Litta, Le famiglie celebri italiane,sub voce Buondelmonti, tav. X.