CECCHERELLI, Andrea
Nato a San Vito a Bellosguardo (Firenze) il 14 dicembre 1850, da Federico e da Teresa Franzoni, studiò medicina e chirurgia nelle università di Pisa e di Firenze. Conseguita la laurea, si dedicò subito alla chirurgia: dopo essere stato classificato secondo nei concorsi a cattedra di Parma e di Messina (in cui risultò primo il celebre E. Bassini), fu nominato straordinario di clinica chirurgica e medicina operatoria nell'università di Parma nel 1882. Divenuto ordinario di tale disciplina nel 1888, fu successivamente anche preside della facoltà di medicina e chirurgia dal 1907 al 1910. Allo scoppio del conflitto mondiale si recò in Francia a osservare l'assistenza sanitaria del fronte e delle retrolinee, in particolare nelle Argonne; entrata in guerra anche l'Italia, fu presidente della sezione di Parma della Croce rossa e operò come tenente colonnello al servizio dell'organizzazione territoriale e di riserva militare.
Valente didatta, il C. fondò a Parma la sua scuola chirurgica e, superando non pochi ostacoli e difficoltà, riuscì a dare una nuova e adeguata sede alla clinica chirurgica di quell'università. Brillante e ardito operatore, si segnalò per l'esecuzione di numerosi interventi di recente introduzione nella pratica chirurgica.
Il C. emerse praticamente in tutti i campi della chirurgia: importante, in particolare, fu il suo metodo di nefropessia, operata facendo passare il primo dei punti a cavalcioni dell'ultima costola; non meno note furono le sue tecniche di splenopessia, ottenuta fissando il viscere alle coste, e di emostasi del fegato mediante sutura incavigliata su stecche di balena decalcificate. Eseguì, inoltre, complessi interventi di resezione del polmone, di stiramento dei nervi, di innesti ossei. Mentre, come affermò al XIII Congresso internazionale di medicina tenutosi a Parigi nel 1900, riteneva che fossero rare le indicazioni operatorie per i tumori del pancreas, fu un sostenitore dell'utilità dell'intervento precoce nella terapia del cancro dello stomaco (relazione svolta nel 1903 a Madrid, al XIV Congresso internazionale generale di medicina). Riguardo alla metodologia chirurgica generale, fu favorevole alla rachianestesia eseguita mediante l'introduzione nello speco vertebrale di piccole dosi di novocaina.
Autore di oltre duecento lavori scientifici, curò inoltre la traduzione in italiano dei celebri trattati di E. A. G. G. Strümpell (Trattato di patologia speciale medica e terapia, "VII ed. ital. con note originali di chirurgia per il prof. A. Ceccherelli", Milano s.d.) e di P. Tillaux (Trattato di chirurgia clinica, "Itrad. ital. riveduta e corretta da A. Ceccherelli", ibid. s. d.). Fra i suoi scritti meritano di essere ricordati: Chirurgia, ibid. s.d.; I restringimenti del retto, Firenze 1880; Le deviazioni della colonna vertebrale, del ginocchio e del piede consecutive alla rachitide e loro cura, ibid. 1880; La resezione del ginocchio, in Collezione italiana di letture sulla medicina, diretta da G. Bizzozero, III (1885), pp. 1-36; La tubercolosi nelle malattie delle ossa e delle articolazioni. Studio clinico, ibid., pp. 261-335; I restringimenti dell'uretra in rapporto alla loro cura, ibid., IV(1886), pp. 513-567; La resezione del fegato. Ricerche sperimentali e considerazioni, Torino 1889; Il mio processo di nefrorrafia, in Per il XXV anno dell'insegnamento chirurgico di F. Durante nell'università di Roma, I,Roma 1898, pp. 523-534; Ferite avvelenate, ferite per armi da fuoco e rapporto fra malattie costituzionali e traumatismi, in Trattato italiano di chirurgia...,I, 2, Milano s. d., pp. 51-67; Malattie delle aponeurosi, ibid., II, 1, pp. 385-400; Malattie del collo e della tiroide (con G. Negri), ibid., III, 4, pp. 663-886; Le malattie delle mammelle, ibid., IV, 1, pp. 303-452; Malattie delle pareti addominali e laparatomia, ibid., IV, 2, pp. 1-50.
Membro di numerose società chirurgiche italiane e straniere, il C. fu tra l'altro socio fondatore della Società italiana di chirurgia e socio corrispondente della R. Accademia medica di Roma, della Società medico-chirurgica di Bologna e della Societé de chirurgie di Parigi.
Morì a Parma il 9 dic. 1915.
Bibl.: Necrologio, in Policlinico, sez. pratica, XXIII (1916), pp. 34s.; R. Alessandri, A. C., in La Clinica chirurgica, XXIV(1916), pp. 1ss.; D. Giordano, Chirurgia, Milano 1938, ad Indicem; F. Rizzi, I profess. dell'univer. di Parma attraverso i secoli, Parma 1953, ad Ind.; I.Fischer, Biograph. Lexikon der hervorragenden Aerzte..., I, pp. 230 s.; Enciclopedia Italiana, IX,p. 593.