CELESTI, Andrea
Pittore. Nacque a Venezia nel 1637; morì a Toscolano di Brescia nel 1712. Scolaro del manierista Matteo Ponzone, poi di Sebastiano Mazzoni, fu uno dei primi a riprendere il senso largo e decorativo dei grandi Veneziani e a preparare con le sue composizioni fluenti, alquanto paolesche, il Settecento. Artista ancora confuso con altri, si può conoscere nel Mosè che distrugge il vitello d'oro del Palazzo ducale, nelle vaste tele della navata principale di San Zaccaria, in una pala dell'Ospedaletto e in un ciclo in gloria del generale Paolo Erizzo nel palazzo omonimo alla Maddalena. Fuori di Venezia si possono ricordare alcune sue tele nella villa di Strà e una serie molto notevole di pitture nel Bresciano, ove fu esiliato, specialmente nella parrocchiale di Desenzano. Lavorò molto anche per l'estero, e basti citare i cinque quadri e le due pale, purtroppo rovinati da restauri ottocenteschi, eseguiti per il monastero di San Floriano presso Linz negli anni 1697-99.
Bibl.: Oltre allo Hadeln, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912, cfr. G. Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Milano 1927; G. Nicodemi, Catalogo Pinacoteca di Brescia, Bologna 1927, p. 86; G. Fiocco, La pittura veneziana del Seicento e Settecento, Verona 1929.