CESALPINO, Andrea
Medico, nato ad Arezzo nel 1519. Fu professore di medicina a Pisa, dove aveva compiuto i suoi studî; nel 1555 divenne direttore dell'Orto botanico, nel 1592 fu chiamato a Roma da Clemente VIII e tenne cattedra di medicina alla Sapienza. Morì a Roma nel 1603. Fu medico e filosofo ínsigne; aristotelico per i suoi studî, appassionatissimo della botanica come della mineralogia, sostenitore fervente dell'indirizzo biologico, creatore di un sistema filosofico che, precorrendo i tempi, s'avvicina a quello di Spinoza. Nel campo della fisiologia della circolazione del sangue, attaccò la concezione galenica dell'inclusione del fegato nella grande circolazione. Dimostrò l'esistenza della circolazione polmonare, affermando che il sangue giunge nel polmone dal cuore e viene a contatto con l'aria che arriva all'estremità dei bronchi e che l'aria diminuisce il calore del sangue e lo tempera. La sua scoperta fu pubblicata nel 1571 nel suo libro Quaestionum peripateticarum libri V, quindi mezzo secolo prima di quella di Harvey (1628). Essa sta strettamente in nesso con la sua concezione filosofica, secondo la quale egli ammette l'esistenza di un unico principio, chiamato anima una e indivisibile che regge tutte la funzioni del corpo, e ha sede nel cuore, dal quale mediante il sangue si diffonde per tutto il corpo. Fu C. il primo a pronunciare, nel 1559, la parola circolazione e a osservare ciò che avviene nelle vene dopo la legatura del braccio. Quantunque la discussione intorno alla priorità della scoperta della circolazione sia tuttora vivace, gli storici moderni riconoscono a C. il merito di averne concepito con geniale acutezza di mente l'idea.
Importantissimi sono gli studî di C. nel campo della botanica; per il primo tentò una classificazione scientifica delle piante nel libro De plantis pubblicato a Firenze nel 1583, nel quale, con profonde osservazioni, cerca di definire la differenza tra la vita delle piante e quella degli animali confrontandone gli organi e le funzioni. Linneo considerò il C. come il primo che fissasse le basi solide per la sistemazione botanica e infatti egli diede al suo sistema un indirizzo fondamentalmente biologico distinguendo cioè le piante a seconda degli organi della fruttificazione. I libri di C. furono molto letti e discussi anche fuori d'Italia, soprattutto in Germania. Egli fu uno degli scienziati italiani che ebbero la maggior fama oltre i confini della patria e fu detto dai contemporanei il "papa dei filosof"i.
Bibl.: G. Ceradini, La scoperta della circolazione del sangue, in Annali universali di medicina, Milano 1876; C. Singer, The discovery of the circulation of the blood, Londra 1922; G. Bilancioni, Veteris vestigia flammae, Roma 1922; U. Viviani, Vita e opere di A. C., Arezzo 1922; P. Capparoni, Profili bio-bibliografici dei medici e naturalisti celebri italiani, Roma 1925.