DE FRANCESCHI, Andrea
Nacque a Venezia, nella parrocchia di S. Lorenzo, l'11 genn. 1473, primo dei nove figli di Piero di Bartolomeo e di Diana, figlia del feltrino Andrea Rugagnoli e della veneziana Elena Renier.
Di famiglia cittadina originaria, il D. ottenne, il 20 nov. 1486, l'ingresso nella Cancelleria ducale intraprendendo in tal modo, seguito da tre dei suoi fratelli, una carriera burocratico-cancelleresca che era destinata a rivelarsi particolarmente brillante. Sei anni più tardi, nel 1492, partecipò come coadiutore di Giorgio Federici, segretario degli ambasciatori straordinari Giorgio Contarini e Paolo Pisani, all'ambasceria veneziana presso l'imperatore Federico III, promossa formalmente "per congratularsi della pace conclusa con li Bavari et li Boemi", ma mirante in realtà a caldeggiare l'instaurazione di più amichevoli rapporti tra le Corone di Francia e Germania; tale incarico lasciava presagire l'elezione del D. a notaio "estraordinario", avvenuta di lì a poco.
Del viaggio compiuto, il D. redasse una dettagliata ed estesa relazione: Itinerario di Germania delli Magnifici Ambasciatori Veneti... . Accanto alla minuziosa e precisa descrizione del viaggio che, attraverso Trento, Bolzano, Chiusa, Bressanone e Innsbruck, condusse la delegazione veneta alla corte imperiale, non mancano nello scritto in questione alcune osservazioni che lasciano trasparire un certo gusto ed una certa attitudine del giovane veneziano per notazioni di carattere sia politico sia ambientale. Così, ad esempio, Bressanone veniva indicata come "città assai lasciva, murata e retta da un Vicario".
Ritornato a Venezia, il D. proseguì in fretta la sua carriera nella burocrazia marciana. Il 29 ott. 1500 venne eletto notaio ordinario e il 16 luglio 1503 ottenne la nomina a segretario dei Pregadi. Come spesso toccava ai membri della Cancelleria, la sua attività portò ancora il D. ad allontanarsi da Venezia, alternando le mansioni interne con incarichi diplomatici; così, attorno al 1509, era segnalata la sua presenza a Costantinopoli, e nel 1513 partecipò, "con li oratori della Repubblica", ad una legazione al Cairo.
Ritornato quasi stabilmente a Venezia, il D. venne elevato alla carica di segretario del Consiglio dei dieci il 13 sett. 1519 e il 14 sett. 1529 coronò la sua ascesa ai vertici della burocrazia ducale con la nomina a cancelliere grande.
Di formazione intellettuale umanistica - le fonti lo descrivono "dotto nella lingua italiana, latina e greca, oltreché nella musica e nella numismatica" - il D. abbinò alla sua consueta attività anche altri incarichi: fu anche eletto custode della pubblica biblioteca.
Raggiunta, con l'elezione a cancelliere grande, una certa tranquillità, diradati gli impegni e le occasioni di allontanarsi da Venezia e conseguita una discreta agiatezza economica - ereditò nel 1529, dal suo predecessore Andrea Diedo, il possesso dell'ufficio della Cancelleria di Moritagnana - il D. poté dedicarsi con maggior intensità ad una meritoria opera, già iniziata, di sistemazione e raccolta di documenti.
Nel 1528, con P. Bresciani, portò a compimento un dettagliato Elencus sive Index... (Cicogna, I, p. 134) dei pubblici registri e documenti che fu di non poco aiuto - secondo M. Foscarini nella sua Letteratura veneziana, Padova 1752, p. 66, n. 182 - a Niccolò Contarini nell'espletare l'incarico conferitogli di riordinare gli archivi della Serenissima. E ancora, nel 1550, compose una Raccolta di antichi trattati e decreti fatti in tempi diversi in materia della giurisdizione del Golfo dall'anno 1377 fino al 1483, un codice miscellaneo che fornì aiuto prezioso a Paolo Sarpi nel redigere su pubblica commissione il suo trattato Dominio del mare Adriatico della Serenissima Repubblica di Venezia (Cicogna, II, p. 332, n. 12).
Celibe e senza figli, il D. morì a Venezia il 13 genn. 1552.
La relazione del viaggio del D. si trova in Itinerario di Germania delli Magnifici Ambasciatori Veneti m. Giorgio Contarini, Conte di Zapho, e m. Paolo Pisani alli Serenissimi Federico III Imperatore et Maximiliano, suo fiolo, Re dei Romani; facto per Andrea De Franceschi che fù a quella delegation Coadiutor dell'Eccellentissimo Dottor Giorgio De Federiciis, Secretario Veneto, dell'anno 1402 ed è conservata a Venezia, Bibl. del Civico Museo Correr, Cod. Cicogna 1729. Fu ristampata a cura di E. Simonsfeld in Miscellanea di storia veneta, IX (1903), pp. 277-345.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Venezia, Consiglio dei dieci, Comuni, filza 89; Ibid., Avogaria di Comun, busta 367/7; Venezia, Bibl. Marciana, Mss. Ital., cl.VII, 1667 (=8459): Elenco degli ordinari, estraordinari segretari di Pregadi e Cancellieri grandi dal sec. XIII fino al XVII, c. 3; Ibid., Mss. Ital., classe VII, 166: P. Gradenigo, Memorie concernenti le vite dei veneti cancellieri grandi, c. 57; E.A. Cicogna, Delle Inscrizioni Veneziane, I, Venezia 1834, p. 134; II, ibid. 1827, p. 332; IV, ibid. 1834, p. 703; V, ibid. 1842, p. 586; VI, ibid. 1853, p. 872; P. Donazzolo, I viaggiatori veneti minori, in Memorie della R. Società geografica italiana, XVI (1927), pp. 61 ss.