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ANDREA dell'Aquila

di Géza de Francovich - Enciclopedia Italiana (1929)
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ANDREA dell'Aquila

Géza de Francovich

Pittore e scultore abruzzese, di Aquila, fiorito nel sec. XV. Da notizie di pagamenti effettuati il 31 gennaio 1456 e dal 3 giugno al 21 agosto 1456 si rileva che un certo Andrea dell'Aquila lavorò, insieme con Isaia da Pisa ed altri scultori, nell'arco di Alfonso d'Aragona a Napoli. Nel 1458 egli si trova ancora a Napoli, come risulta dalla lettera dell'ambasciatore senese Nicola Severino, in data del 9 giugno 1458, diretta a Cristoforo Felici, operaio del duomo di Siena, per raccomandargli A. "il quale fu discepolo di Donatello... et allevossi molti anni in Fiorenza in casa di Cosmo". Lo chiama "singolare pictore et anco maestro di scoltura" e nota che "al presente è fatto una parte de l'arco triumphale del re che è una cosa molto eletta e da ciascuno laudata oltre a tutte le altre de gl'altri maestri". Ma per l'invidia di questi e la peste che allora infieriva a Napoli egli vorrebbe recarsi a Siena "a fare qualche lavoro di pictura, o in tavola, o in muro". L'ambasciatore suggerisce poi che l'artista potrebbe forse essere impiegato per "finire la Nostra Donna de la Porta Nuova la quale non sta con onore in quello modo" e insiste nel dire che "costui è optimo maestro da fare ogni singhulare et excellente lavoro, come da Donatello potrete informarvi". Alla personalità di A., non determinabile per la mancanza di opere chiaramente autenticate da documenti o da iscrizioni, la critica moderna ha cercato invano di dare maggiore consistenza. Non è provato, ad es., che quell'Andrea di Iacopo aquilano, che nel 1446 si rivolse al tribunale della Mercanzia di Firenze per essere pagato dal comune di Modigliana in Romagna di 20 fiorini d'oro dovutigli per pitture di marzocchi ed armi fatte per loro commissione, possa senz'altro identificarsi con A., autore di una parte delle sculture dell'arco trionfale di Napoli. E nulla permette di affermare che la "Nostra Donna di Porta Nuova", cui allude Nicola Severino è l'affresco dell'Incoronazione della Vergine, della Porta Romana (o Nuova), rimasto incompiuto alla morte del Sassetta, oppure la Madonna del Perdono, in marmo, della porta laterale del duomo, assegnata ad uno scolaro di Donatello. La stretta affinità che corre tra alcuni putti in un fregio donatelliano dell'arco di Napoli e i putti recanti lo stemma nel tabernamlo dell'altare della Madonna del Soccorso presso Aquila, anch'esso sotto l'influsso di Donatello, ha indotto A. Venturi a supporre in ambedue le opere A. Ma se ciò può apparire abbastanza verosimile, non è lecito affermare, come ha fatto di recente il Valentiner, che il suddetto tabernacolo sia l'opera "assolutamente autentica" di A. L'attribuzione di diverse altre sculture ad A., fatta dal Valentiner in base al tabernacolo della Madonna del Soccorso, è quindi priva di fondamento.

Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908 (con la bibliografia precedente); A. Venturi, Storia dell'arte it., VI, Milano 1908; G. De Nicola, in L'Arte, XI (1908), p. 1; L. Serra, Aquila monumentale, Aquila 1912; W. R. Valentiner, Andrea and Silvestro dell'Aquila, in Art in America, XIII (1925), pp. 166-169.

Vedi anche
Francesco Laurana Scultore, architetto, medaglista (n. Laurana - m. Avignone 1502 circa). Profondamente influenzato dall'arte di Piero della Francesca e Agostino di Duccio, si distinse soprattutto per gli eleganti busti femminili eseguiti alla corte aragonese di Napoli, caratterizzati da una sottile vibrazione luminosa, ... Moróni, Giovanni Battista Pittore (n. Albino, Bergamo, 1525 circa - m. 1578). Scolaro a Brescia del Moretto, cui è vicino specialmente nei quadri religiosi (Crocifissione, Ranico, Parrocchiale; I Dottori della chiesa, Trento, S. Maria Maggiore; Assunzione di Maria, Milano, Accademia di Brera; ecc.) risentì anche dell'influenza ... Isaìa da Pisa Scultore (sec. 15º), attivo principalmente a Roma e a Napoli, padre di Gian Cristoforo Romano. Terminò la tomba di Eugenio IV (1450 circa, Roma, S. Salvatore in Lauro) e successe a Filarete nell'esecuzione della tomba del cardinale Antonio di Chaves, in S. Giovanni in Laterano a Roma. Dal 1455 al 1458 ... Regno di Napoli Entità statale sorta nel Mezzogiorno continentale alla fine del 13° sec., dopo la rivolta dei Vespri siciliani e il conseguente distacco della Sicilia. Angioini, aragonesi e asburgo Parte integrante del Regno di Sicilia durante l'età normanna e sveva, il R. di N. diventò entità a sé (1282) con Carlo ...
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Altri risultati per ANDREA dell'Aquila
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    Enciclopedia on line
    Scultore, originario dell'Aquila, del quale si hanno notizie certe solo per gli anni 1455-58, quando era pagato per lavori all'Arco di Alfonso d'Aragona in Castel Nuovo a Napoli. Pare fosse stato discepolo di Donatello a Firenze (1435-43 ?), e fosse anche pittore. La sua personalità è ancora del tutto ...
  • ANDREA dell'Aquila
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
    Luisa Mortari Originario dell'Aquila, le esili e scarse notizie biografiche ne tacciono l'anno di nascita. là incertamente riferita a lui la notizia del Vasari, nel commentario alla vita di Giuliano da Maiano, di un Andrea dell'Aquila, figliolo di Iacopo, che nel 1446 si appellava al Tribunale della ...
Vocabolario
àquila
aquila àquila s. f. [lat. aquĭla]. – 1. a. Nome di varî uccelli rapaci diurni della famiglia accipitridi, appartenenti sia al genere Aquila sia ad altri generi. La specie più nota, e a cui più spesso ci si riferisce nell’uso comune, è l’a....
tèrzo d’àquila
terzo d'aquila tèrzo d’àquila locuz. usata come s. m. – Altro nome del biancone, rapace della famiglia accipitridi.
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