ANDREA di Iacopo d'Ognabene
Nato a Pistoia, se ne ignorano an di nascita, di morte e opere, ma il suo nome èlegato al paliotto d'argento dell'altare (detto poi di S. Iacopo) nel duomo di Pistoia, rifacimento di un precedente altare smembrato per il furto di Vanni Fucci (1292). L'iscrizione, datata 1316, su un nastro metallico sbalzato e smaltato, collocato nella parte bassa del paliotto, attribuisce il lavoro ad Andrea. L'attribuzione tradizionale assegna ad A. le 15 formelle della parte frontale del paliotto: Cristo in gloria;undici Storie di Cristo(la Presentazione al tempio è fuori dell'ordine cronologico); tre Storie di s. Iacopo.Le formelle sono divise da cornici stampigliate, con tondi e quadrilobi smaltati (alcuni provengono dall'altare antico), e inquadrate da convenzionali architetture gotiche. Dai caratteri stilistici del rilievo l'autore risulta artista formatosi in un ambiente fortemente dominato dalle personalità di Nicola e Giovanni Pisano. Riferimenti precisi ai due scultori è possibile cogliere nelle varie formelle: la Natività e la Strage degli Innocenti ricordano Giovanni; l'Adorazione dei Magi,Nicola; la Decapitazione di s. Iacopo è assai vicina alla lamina con la Decapitazione di s. Paolo, già parte della Cintola del duomo di Pisa (Pisa, Museo nazionale).
L'attività di A. nell'altare di Pistoia è stata però ultimamente ristretta alle sole sei statuette di profeti - che indubbiamente rivelano una mano diversa e più modesta di quella dell'orafo delle quindici storie - iscritte entro edicole con fondi di graticcio, collocate ai due lati del paliotto; A. in sostanza si sarebbe limitato alla ricomposizione degli elementi dell'altare già prima esistenti.
Fonti e Bibl.: G. Vasari, Le Vite... con nuove annotazioni e documenti di G. Milanesi,I,Firenze 1878, p. 443 n. 1; S. Ciampi, Notizie della sagrestia pistoiese,Firenze 1810, pp. 55 ss.; F. Tolomei, Guida di Pistoia,Pistoia 1821, pp. 23, 188 s.; G. Tigri, Pistoia e il suo territorio,Pistoia 1854, p. 124; G. Beani, La cattedrale pistoiese. L'altare di S. Iacopo e la sacrestia de' belli arredi,Pistoia 1903, pp. 105 ss.; O. H. Giglioli, Pistoia nelle sue opere d'arte,Firenze 1904, pp. 100-102; A. Venturi, Storia dell'arte italiana,IV, Milano 1905, pp. 948 ss.; V, ibid. 1907, p. 1079; C. Bunt Der Silberaltar des Doms in Pistoia,in Pantheon,XII (1933), p. 258; P. Toesca, IlTrecento,Torino 1951, pp. 892-894; C. L. Ragghianti, Aenigmata pistoriensia,in Critica d'Arte,II(1955), pp. 102 ss.; S. Ferrali, L'altare argenteo di S. Jacopo in Cattedrale di Pistoia,Firenze 1956, pp. 19, 26 ss.; C. Kennedy, NiccolòPisano and the silver Altar at Pistoia,in The Burlington Magazine,LX (1958), pp. 255 ss.; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,XXV, p. 581 (sub voce Ognabene, Andrea di Iacopo d'.