FERRARI, Andrea
Cardinale, nato a Lalatta di Pratopiano (Parma) il 13 agosto 1850, morto a Milano il 2 febbraio 1921. Ordinato sacerdote il 19 dicembre 1873, viceparroco a Mariano e a Fornovo per breve tempo, nel 1875 era insegnante di fisica e matematica in seminario, e, a 26 anni, ne diveniva rettore, continuando l'insegnamento e laureandosi in teologia a Parma. Teologo diocesano (1884), vicario gener. (1885), esaminatore sinodale (1888), segretario dell'accademia di S. Tommaso e autore di un testo di teologia dogmatica e di monografie filosofiche, attirò l'attenzione di Leone XIII, che nel 1890 lo nominò vescovo di Guastalla, e, dopo pochi mesi, lo promosse alla diocesi di Como. Creato cardinale nel 1894, successe all'arcivescovo L. Nazari di Calabiana in Milano; ivi rimase per oltre 25 anni caratterizzati da un'intensissima attività pastorale, specialmente nel campo dell'educazione della gioventù. Riunì i cattolici, divisi nelle due opposte tendenze dei moderati e degl'intransigenti, e unificò i seminarî. Si prodigò durante la grande guerra, con la sua inesauribile carità verso soldati e famiglie, incorando al sacrificio e alla vittoria.
Lasciò iniziative di assistenza sociale, sviluppate in seguito in Italia e all'estero dall'"Opera cardinal Ferrari", dalla Compagnia di S. Paolo, congregazione religiosa che da lui prese l'ispirazione. Fu anche uno dei principali cooperatori alla fondazione della prima università cattolica italiana (Università del S. Cuore, Milano).