FULVIO, Andrea
Antiquario e poeta, nato a Palestrina, visse sotto il pontificato di Leone X e di Clemente VII, fu sacerdote ed arciprete di S. Maria ad Martyres (Pantheon).
A Leone X dedicò nel 1513 una descrizione di Roma antica in esametri: Antiquaria Urbis, e per incoraggiamento del Pontefice scrisse, in prosa, la sua opera principale Antiquitates Urbis, uscita nel 1527, in 5 libri, nei quali egli annota anche lo stato di conservazione dei monumenti che descrive. Grande fu il successo dei volumi, dedicati al pontefice Clemente vii, che protesse ed autorizzò il libro, con un suo "privilegio" controfirmato dal Sadoleto. Altre edizioni se ne fecero nel 1527, 1543, 1545 e, con aggiunte del Ferrucci, nel 1588.
Nel 1517, il F. aveva scritto anche un'opera di numismatica, le Illustrium Imagines, mentre nei 1527 uscì del F., in collaborazione con l'incisore Marco Fabio Calvo, Antiquae Urbis cum regionibus simulacrum, che costituiva l'attuazione di un progetto di Raffaello Sanzio, di una carta topografica delle antichità di Roma, in 14 fogli; il testo fu curato dal Fulvio. Ne uscì la ristampa nel 1532. L'erudizione del F. era infatti assai apprezzata da Raffaello, che spesso si accompagnava con lui nella visita alle antichità dell'Urbe. Il F. scrisse anche su argomenti di carattere religioso: si ricordano di lui un Trattato delle indulgenze, e, in versi, una egloga sul Natale, dedicata a Leone X, una descrizione dell'Università di Roma, un elogio al De Mirabilibus Urbis Romae dell'Albertini.
Alle Antiquitates del F. attinsero copiosamente il Fauno, il Fabricius, il Palladio, il Ligorio.
Bibl.: G. Moroni, Diz. eccl., Venezia 1840-61, indice ivi, Venezia 1878-1879; L. v. Pastor, Storia dei Papi (trad. Mercati), Roma 1910; R. Lanciani, Storia degli scavi..., Roma 1902, I, p. 229; L. Schudt, Le Guide di Roma, 1930; Schlosser-Magnino, La Letteratura Artistica, Firenze 1935.