ANDREA III, Veneto, re d'Ungheria (dal 1290 al 1301)
Figlio di Stefano, che nasceva da Andrea II e da Beatrice d'Este, ebbe anch'egli per madre una gentildonna italiana, Tommasina Morosini, e fu educato a Venezia, presso la famiglia di lei. Morto poi Ladislao IV, A., quale ultimo rampollo della casa arpadiana, fu richiamato in patria e venne accolto ovunque molto volentieri, anche per la sua discendenza ed educazione italiana; poiché, in questa epoca, viva è la tendenza della nazione ungherese verso l'Italia. Non facile, tuttavia, la situazione di A. Sotto il regno del suo predecessore, il prestigio del sovrano era stato profondamente minato: non solo v'erano numerosi pretendenti al trono, ma i grandi proprietarî, la nobiltà ecclesiastica e secolare, con le usurpazioni e le violenze, tenevano il paese in continuo turbamento. I grandi proprietarî avevano assunto arbitrariamente l'esercizio dei diritti sovrani, e li esercitavano nei loro territorî, indipendentemente dal re. A. mancava dell'energia necessaria; né i poteri sovrani erano tanto forti da permettergli di riparare a tali condizioni. Una volta, anzi, cadde egli stesso prigioniero di signori ribelli (1292). Cercò, con speciali leggi (1291 e 1298), di frenare l'aristocrazia riottosa, appoggiandosi alla Chiesa e alla media nobiltà; ma il suo tentativo non ebbe alcun risultato pratico. A. non fu riconosciuto legittimo successore al trono ungherese né all'estero, né all'interno. Gl'imperatori germanici consideravano l'Ungheria un loro feudo: Rodolfo d'Asburgo, anzi, ne fece dono al duca austriaco Alberto. Ma A. riuscì a respingere l'attacco di quest'ultimo. Più fondate erano le pretese degli Angioini dell'Italia meridionale. La figlia di Stefano V, Maria, era moglie di Carlo II, re di Napoli (v. Béla iv), il quale, nel 1291, col permesso di papa Nicolò IV, concesse i diritti sulla Ungheria a suo figlio Carlo Martello. Gli Angioini avanzarono però serie pretese soltanto dopo il 1300. Durante le lotte che si accesero alla morte di A., l'ultimo arpadiano (1301), essi prevalsero, procurando all'Ungheria, nel secolo XIV, uno dei più splendidi periodi della sua storia.
Bibl.: B. Homan, Magy. Tört., II; Gy. Pauler, A magyar nemzet tört., 2ª ed., Budapest 1899, II; Szilágyj-Marczali, A magyar nemzet tört., Budapest 1896, II.