MAFFEI, Andrea
Scrittore, nato a Molina in Val di Ledro (Trentino) il 19 aprile 1798, morto il 27 novembre 1885 a Milano. Suscitò molte antipatie, soprattutto per la separazione legale, cui dové giungere per discordia di sentimenti politici, dalla moglie Clara (v.), fervida patriota. Il M. si vantava discepolo del Monti, che l'ebbe caro e l'avviò a poetare e a tradurre. Dagli Idillii del Gessner al teatro dello Schiller non si stancò mai di parafrasare con eleganze, armoniose ma flaccide, dal tedesco e dall'inglese; perfino dallo Shakespeare. Cadde talvolta in errori d'interpretazione madornali (specialmente traducendo dall'inglese del Milton); quasi sempre non valse a rendere lo spirito di poesie che non fossero omogenee al suo lieve e un po' smorfioso sentire. Nondimeno nelle liriche meglio che altrove (si arrischiò al Faust, al Paradiso perduto, a La tempesta), seppe superare grandi difficoltà con bravura di suoni e talvolta anche di stile; e insomma, le traduzioni procedono con un calore comunicativo, che, a tenere conto delle necessità culturali degl'Italiani nell'Ottocento, si attraggono un equo riconoscimento di benemerenza. Forse, a giudicarne nel complesso, quel che fece di meglio fu il Teatro dello Schiller (di cui nel 1881 diede una nuova edizione riveduta), non tanto per la concitazione passionale del dramma, quanto per l'andamento lirico elegiaco del dialogo discorsivo. Le liriche originali del M. valgono troppo meno delle tradotte. Non ha valore d'arte Roberto (1843), romanzo.
Bibl.: A. De Gubernatis, A. M., in Illustri italiani, Firenze 1883; E. Teza, in Atti della R. Acc. della Crusca, Firenze (adunanza del 28 nov. 1886); E. Nencioni, Saggi critici, Firenze 1898; R. Barbiera, Il salotto della contessa M., Milano 1895; E. Benvenuti, A. M. poeta originale e traduttore, Trento 1911.