STAGI (Stagio, Staggio), Andrea
STAGI (Stagio, Staggio), Andrea (Andrea anconitano). – I dati biografici sono desumibili dalla sua unica opera a noi tramandata, la Amazonida, ma si ignorano le date di nascita e di morte. Rari sono i cenni che ne fecero letterati ed eruditi nel corso dei secoli, i quali si sono limitati a riportare notizie o congetture sulla base degli elementi contenuti in questo articolato poema epico-mitologico, rilevando la mancanza di informazioni a riguardo.
Come si evince dall’intestazione e dalla prima edizione a stampa (gennaio del 1504, 1503 more veneto), nonché dai riferimenti ad alcuni letterati vissuti nel tardo Quattrocento, contenuti nel VI libro/canto del poema, Stagi fu di origine anconetana e fu attivo presumibilmente nella seconda metà del XV secolo.
Si ignora quanto tempo abbia vissuto ad Ancona e dove abbia perfezionato la propria formazione culturale.
Oltre all’utilizzo di parole dialettali, il ricordo di località o personalità marchigiane (IV 36, 1-2; VII 59-61; VII 57; V 94, 7-8; VI 79-82; VII 57-58; VI 11, 3-4) confermerebbe l’origine o comunque la familiarità dell’autore con questa regione, il legame affettivo che egli mantenne con la terra natia e i suoi rapporti con famiglie patrizie e intellettuali locali.
Varie città italiane furono meta di viaggi e soggiorni di Stagi. Sulla base di un passo del poema (VII 63, 1-2), relativo alla famiglia Trinci, la quale ebbe la signoria di Foligno tra il XIV e il XV secolo, alcuni (Dorio, 1638, p. 14; Frenfanelli, 1872, p. 2) hanno evidenziato la connessione tra Stagi e la famiglia folignate, ma certe incongruenze cronologiche (al potere dei Trinci venne posto fine tra il 1439 e il 1441) rendono l’ipotesi problematica (Faloci Pulignani, 1883, pp. 30 s.). Posto che l’Amazonida fu per la prima volta pubblicata nel gennaio del 1504 (unica data certa), nel 1441 Stagi doveva essere molto giovane, ammesso che l’opera sia stata data alle stampe con l’autore in vita.
Più probabilmente Stagi arrivò a Foligno dopo la caduta dei Trinci e qui forse ebbe rapporti con una nipote dell’ultimo signore Corrado III, di nome Pantasilea, proprio come la regina protagonista del poema (che magari avrebbe potuto ispirarlo), data in sposa nel 1448 al letterato perugino Candido Bontempi. Di certo a Foligno Stagi ebbe contatti con la nobile famiglia Elmi, promotrice della congiura che portò alla morte di Corrado III. Non solo essa viene celebrata nel poema, ma, travisando ad arte la realtà storica, si dice che i Trinci da essa sarebbero discesi (VII 62-63).
Un altro dato ci porta alla Toscana. L’autore antepone al poema un proemio (presente solo nella prima edizione) indirizzato alle contesse di Montedoglio, Lisa e Alessandra Schianteschi, invocandone il patrocinio.
In sostanza Stagi, come molti uomini di cultura del suo tempo, fu un cortigiano itinerante. Gli elogi contenuti nel VI libro/ canto del poema dimostrano, inoltre, i suoi contatti di incerta natura con importanti poeti coevi quali Niccolò Lelio Cosmico, il Carmelita, Michele Marullo, Giovanni Pontano, Iacopo Sannazaro, il Cariteo e perfino Lorenzo de’ Medici (VI 8, 7-8; VI 11; VI 13).
Nel proemio il poeta accenna a una sua travagliata esperienza amorosa da cui sarebbe uscito grazie alla sua «radiante stella», la donna amata, identificata con Pentesilea, protagonista del poema (cfr. anche I 6, 1-7; V 1, 5-8; VI 2, 3-4; VII 123-125). A causa degli stereotipi non sappiamo se si tratti di una figura reale (forse, come accennato, Pantasilea Trinci).
Sempre nel proemio Stagi afferma che la Amazonida costituisce la sua opera prima, mentre in chiusura si ripromette di narrare la partecipazione di Pentesilea alla guerra di Troia (VII 119-121). Da qui la probabilmente errata notizia secondo cui Stagi avrebbe cantato la guerra troiana (Dorio, 1638, p. 14; Crescimbeni, 1730, IV, 1, p. 41). Tale opera non sembra in realtà mai stata composta, vista la mancanza di prove in senso positivo, o se composta non fu mai edita a stampa e oggi risulta perduta.
Forse era ancora vivo nel gennaio del 1504 quando il poema fu stampato e ancora nel 1509, se lo si vuole identificare con un Andrea Stagi citato negli Atti consiliari anconetani del settembre di quell’anno, riconfermato in un incarico stipendiato (Giangiacomi, 1932, p. 187).
Tra le pieghe del poema emerge che fu un tipico esponente della medio-alta cultura umanistico-rinascimentale, versato nelle lettere latine e volgari, interessato alla filosofia platonica, alle scienze, alle virtù delle erbe, dei minerali e degli animali, all’astronomia/astrologia, all’oniromanzia e alla magia.
L’Amazonida è un poema in ottava rima diviso in sette libri (nella prima edizione a stampa) o canti (nella seconda), incentrato su Pentesilea, nota per la sua partecipazione alla guerra troiana, di cui non si tratta. Riscrivendo il mito, le vicende dell’eroina sono seguite dalla nascita alla maturità, quando avrebbe condotto all’apogeo il regno delle donne. La Pentesilea del poema non è quella bella e perdente della tradizione: virtuosa, casta, eccellente amministratrice, intrepida guerriera, ripetutamente se ne evidenzia la natura divina. Nel proporre l’epopea delle Amazzoni come fondata non solo sul desiderio di gloria, ma anche sull’anelito di libertà economico-familiare dal giogo maschile, Stagi recupera e rilancia la tradizione classica dei discorsi sulla virtuosa eccellenza della donna che tanto sviluppo avranno nel corso del Cinquecento. Degni di rilievo infine i numerosi motivi tipici dell’epoca umanistico-rinascimentale che vi affiorano: le battaglie e i trionfi, il rapporto Virtù-Fortuna, la fama, la gloria, l’onore, la bellezza, la quaestio de nobilitate.
Opere. Opera de Andrea Stagi Anconetano intitolata Amazonida la qual tracta le gran bataglie e triumphi che fece queste donne amazone... Stampato in Venetia..., Ne l’anno del Signore M.CCCCC.III Adì XVIII. Zenaro, tip., Cristoforo Pensi; La Amazonida di Andrea Staggio anconitano de le horrende battaglie, & sanguinee garre tra esse amazone e gli depredatori de la citta de Dite nouamente posta in luce, In Venetia per Matteo Pagano al segno dela fede, [non prima del 1542]; Dall’Amazzonida di Andrea Stagi Anconetano, a cura di M. Maroni, Ancona 1895; A. Stagi, L’Amazonida, a cura di E. Spadolini, Ancona 1908; Id., La Amazonida, a cura di S. Andres, Pisa 2012.
Fonti e Bibl.: D. Dorio, Istoria della famiglia Trinci, Foligno 1638 (rist. anast. Foligno 1973), p. 14; G.M. Crescimbeni, Comentarii [...] intorno alla sua Istoria della volgar poesia, Venezia 1730, IV, 1, p. 41; F.S. Quadrio, Della storia e della ragione d’ogni poesia, IV, Milano 1749, p. 462; G. Colucci, Antichità picene, VI, Fermo 1789, pp. 51 s.; F. Lancellotti, Dizionario storico degli uomini illustri di Ancona, Fermo 1796, s.v. Stagio (Andrea), p. 93; M. Maroni, Ancona semper optimorum ingeniorum [...] faecunda genetrix, Ancona 1863, p. 23; C.S. Frenfanelli, Nicolò Alunno e la Scuola Umbra, Roma 1872, p. 2; M. Faloci Pulignani, Le arti e le lettere alla corte dei Trinci di Foligno, in Giornale storico della letteratura italiana, 1883, n. 1, pp. 189-229, n. 2, pp. 28-58; R. Renier, recensione a M. Maroni, Dall’Amazonida di A. S. Anconetano..., in Giornale storico della letteratura italiana, 1895, n. 25, pp. 457 s.; R. Renier, recensione ad A. Stagi, L’Amazonida, a cura di Ernesto Spadolini..., ibid., 1909, n. 54, pp. 220-223; P. Giangiacomi, Guida spirituale di Ancona, Ancona 1932, pp. 173 s., 187 s., 449; Repertorio bibliografico della critica della letteratura italiana, a cura di G. Prezzolini, II, Roma 1939, p. 961; M. Natalucci, Ancona attraverso i secoli, II, Città di Castello 1960, pp. 104 s.; F. Verrier, Les Amazones: des phobies masculines aux rêves de femmes..., in Laboratoire italien, I (2001), pp. 151-171; B. Guthmüller, Il poema mitologico e il romanzo cavalleresco nel primo Cinquecento. Il mito alla ricerca di un genere, in Il mito nella letteratura italiana. I, a cura di P. Gibellini, Brescia 2005, pp. 505-533.