VOCHIERI, Andrea
Patriota, nato ad Alessandria da Giovanni e da Maddalena Casagrande il 15 gennaio 1796. Compiuti a Torino gli studî di giurisprudenza, fu buon causidico, come il padre, nella sua città dove, nel 1821, partecipò al moto ch'ebbe infelice epilogo, l'8 aprile, a Novara. Poi fu esule a Barcellona; ma nel marzo 1822 era di nuovo in patria, sotto la sorveglianza della polizia, e nel febbraio 1823 si accasava con una Margherita Pereno, sua concittadina, dalla quale ebbe poi due figlie. Nel 1833, iscrittosi tra i primi alla Giovine Italia, si dava attorno per far proseliti in mezzo alle truppe quando, scopertasi la trama, venne tratto in arresto, giudicato e fucilato il 22 giugno fuori Porta Marengo. Il V. si comportò nobilmente e coraggiosamente durante il processo e di fronte alla morte. La sua colpevolezza era però abbastanza provata dalle propalazioni dei suoi compagni e dallo stesso testamento politico, ardente di fede mazziniana, ch'egli aveva scritto il 16 giugno e ch'era venuto nelle mani dei giudici. Che il gen. Galateri, governatore della città, infierisse contro di lui per costringerlo a rivelare i complici è pura leggenda.
Bibl.: A. Luzio, Carlo Alberto e Mazzini, Torino 1923, p. 124 segg.; E. Passamonti, Nuova luce sui processi del 1833 in Piemonte, Firenze 1930 (v. anche, Alexandria, giugno 1933).