ANDREASI, Ippolito, detto Andreasino
Pittore mantovano, nato circa il 1548, morto sessantenne il 5 giugno 1608: formatosi sugli esempî di Giulio Romano, e sugli insegnamenti di Lorenzo Costa il giovine, divenne ben presto un seguace del Parmigianino, influentissimo su tutta la scuola mantovana e, per dirla col D'Arco, "riuscì pittore assai grazioso, castigato nel disegno, facile ed armonioso nel colorire". Prediletto da Giovanni Gonzaga, onorato da Baldassar Castiglione, eseguì in Mantova numerose e vaste opere di carattere decorativo, collaborando specialmente con Teodoro Ghisi, diede cartoni per arazzi, trattò anche l'incisione. S'ignorano le ragioni per le quali, già vecchio, fu ferito così gravemente, da morirne. Niente rimane di una Battaglia del Taro che l'A. eseguiva nel Palazzo del Tè attorno al 1587. Rimangono invece molte sue pitture nelle chiese mantovane; e di queste ricorderemo: nel Duomo, la decorazione della cupola e del transetto, ove si vede, tra l'altro, la rappresentazione dei Concilî mantovani del 1064 e del 1459; e quella della cappella dell'Incoronata, pur condotta insieme col Ghisi, in S. Andrea, la decorazione della cupola e del catino dell'abside nella Cappella del Sacramento; le Storie della Vergine in quella del Beato Cattaneo, l'Annunciazione in quella della Compagnia del Preziosissimo. Dei dipinti eseguiti per le chiese di S. Leonardo, S. Barnaba e S. Francesco, parte è andata distrutta, parte mutata di luogo. Fuori di Mantova si attribuisce all'A. soltanto una Santa Famiglia del Louvre (n. 1125). Di arazzi eseguiti su cartoni suoi (e del Ghisi) rimangono i sei, fatti tessere in Francia nel 1598, che adornano nelle solennità i piloni della cupola del Duomo. Di stampe, si cita soltanto un David che suona l'arpa da F. Villamena (1603).
Bibl.: P. Coddé, Mem. biogr. dei pittori ... mantovani, Mantova 1837; C. D'Arco, Delle arti e degli artefici di Mantova, Mantova 1857, I e II; F. Malaguzzi Valeri, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907.