Makine, Andrei
Makine, Andreï. – Scrittore russo naturalizzato francese (n. Krasnoïarsk 1957). Dopo gli studi a Kalinin e Mosca, ha lavorato come editore di una rivista francese di letteratura straniera e insegnato filosofia a Novgorod. Dopo il primo romanzo, La fille d'un héros de l'Union Soviétique (1990), raggiunge il successo con Le testament français (1995; trad. it. 1997), che ottiene i premi Goncourt et Médicis. Del 2001 è La musique d'une vie, romanzo breve dagli intensi momenti di lirismo, seguito da La terre et le ciel de Jacques Dorme (2003; trad. it. 2008) e da La femme qui attendait (2004; trad. it. 2006). M. scandaglia tematiche che vanno dal contrasto tra l’utopia marxista e i bisogni reali dell’individuo, dall’analisi spietata dei meccanismi del potere alla riflessione malinconica sull’esistenza. La dicotomia tra il suo spirito russo, nostalgico e contemplativo, e la lingua francese in cui scrive, sembra permettergli di guardare alla storia del suo Paese e alla storia in generale con lucido distacco. Nel 2006 ha pubblicato una spietata analisi sull'esprit francese, Cette France qu'on oublie d'aimer, e il romanzo L'amour humain (trad. it. 2008) in cui riflette sul fallimento del totalitarismo sovietico, estendendo la sua analisi alle guerre civili che hanno dilaniato l’Africa coloniale e post-coloniale. Con Le livre des brèves amours éternelles (2011; trad. it. 2012), romanzo costituito da otto racconti, descrive i molteplici modi con cui è declinabile l’amore: i capitoli corrispondono a diversi momenti della vita di un uomo e in ognuno di essi è l’amore per una donna a risvegliare un frammento di coscienza.