ŽDANOV, Andrej
Uomo politico sovietico, nato a Mariupol nel 1896, morto presso Mosca il 31 agosto 1948. Appartenente alla seconda generazione rivoluzionaria, organizzatore delle forze comuniste a Tver′ dal 1922 al 1924, segretario del partito a Gor′kÿ per 10 anni, la sua ascesa politica ebbe inizio con la nomina a segretario del partito comunista a Leningrado, al posto tenuto da S. Kirov, assassinato in circostanze misteriose, poi collegate con l'inizio della grande epurazione. Fra i più stretti collaboratori di Stalin, nel 1939 divenne membro del Politburo. Nel corso della seconda Guerra mondiale, in qualità di commissario politico, organizzò la resistenza di Leningrado contro l'assedio dei Tedeschi e dei Finnici. Dopo la guerra, a parte una sosta in Finlandia come presidente della commissione alleata di controllo, rientrò a Mosca, diventando presidente del soviet supremo dell'URSS. Disciplinatore della produzione letteraria, teatrale e cinematografica attraverso un'azione che ebbe episodî clamorosi (condanna dell'umorista Zoščenko e della poetessa A. Achmatova), a lui sono dovuti il più stretto coordinamento dei partiti comunisti, iniziatosi a Bialystok alla fine del settembre 1947, con la costituzione del Kominform, e la politica d'intransigenza nei coufronti degli S. U. e dell'Inghilterra.