PRETORIUS, Andries Willem Jacob
Nato nel 1799 a Graaff-Reinet nella Colonia del Capo, discendente di una delle prime famiglie olandesi stabilitesi nel Sud Africa, fu, sino all'età di quasi 40 anni un semplice colono, che però a causa del suo provato buon senso e anche per la sua ricchezza godeva di certa autorità. Con numerosi coloni del suo distretto lasciò la colonia e condusse i suoi nel "groote trek", verso il Natal, ove giunse nel novembre 1838, poco dopo l'assassinio di Pieter Retief da parte del capo dei Zulu, Dingaan. Eletto capo anche dei Bianchi che già si trovavano sul posto, egli vendicò la morte di Retief sui Zulu, in una cruentissima battaglia, vincendo con soli 450 Boeri ben 12.000 Zulu, il 16 dicembre 1838. Ma gl'Inglesi con misure arbitrarie (divieto d'importazione di munizioni, ecc.) e poi con l'occupazione del territorio, ben presto resero impossibile ai Boeri l'esistenza anche nel Natal; e nel 1842 gran parte degli emigranti con un nuovo "trek" lasciò il paese. P. fu mandato nel 1848 dai suoi al governatore a Città del Capo, ma non fu ricevuto; allora si decise anch'egli a un secondo "trek" per sottrarsi alle vessazioni inglesi. Poiché il governatore, Sir Henry Pottinger, aveva deciso che il fiume Vaal dovesse considerarsi frontiera dei possedimenti britannici, Pretorius cominciò l'epico viaggio con il suo popolo verso l'interno africano, oltre il Vaal. Eletto poi capo dei Boeri per la guerra di liberazione contro gl'Inglesi passò di nuovo il Vaal ed occupò Bloemfontein, ma in uno scontro con gl'Inglesi fu battuto, dovette ritirarsi dietro il Vaal e si stabilì a Potchefstroom. Nel 1852 firmò il trattato di Zandrivier (Sand River) col quale gl'Inglesi riconobbero l'indipendenza dei Boeri a nord del Vaal. L'anno dopo egli morì nella sua casa colonica nei Monti Magalies. Nel 1855 fu fondata una nuova città che ebbe il suo nome: Pretoria.
Il figlio, Marthinus Wessels, nato nel 1819 a Graaff-Reinet, fu primo presidente, nel 1857, della repubblica sud-africana (poi detta Transvaal; v.). Egli tentò di ottenere una stretta unione tra il Transvaal e lo Stato libero d'Orange e infatti riuscì a farsi eleggere nel 1860 anche presidente di quella seconda repubblica. Ma per le divergenze tra i Boeri dei due stati, già nel 1863 dovette rinunziare all'Orange. Fu rieletto nel 1863 presidente del Transvaal, di cui riuscì a fare una nazione unita. Scoppiata la contesa con gli Inglesi per il possesso del territorio diamantifero a nord del Vaal, da molti anni abitato da Boeri, su proposta di P. si unì una conferenza che decise di demandare il verdetto a una corte d'arbitraggio, presieduta dal governatore del Natal, R. W. Keate. La decisione di Keate del 17 ottobre 1871, fu sfavorevolissima per il Transvaal, al quale Keate contestò gran parte del suo territorio. L'indignazione dei Boeri si rivolse allora anche contro P., accusato di aver mal preparato la conferenza e di aver firmato un atto di sottomissione all'arbitrato senza che la costituzione dello stato gliene desse diritto. Egli aveva agito senza consultare il consiglio popolare. Nel novembre 1871 P. dovette rinunziare alla presidenza. Nel 1879 P. fu presidente del comitato per la riconquista dell'indipendenza, perduta nel 1877 e prese parte alla conferenza con Sir Bartle Frere a Erasmusspruit; e alla fine dello stesso anno i Boeri in un'assemblea da lui convocata proclamarono l'indipendenza della repubblica del Sud Africa. Perciò, nei primi giorni del 1880, P. fu arrestato dagl'Inglesi e accusato di alto tradimento. Liberato contro cauzione, egli divenne con Kruger e Joubert membro del triumvirato governante il Transvaal. Alla fine della guerra di liberazione egli in tale qualità firmò la pace del marzo 1881 e il 3 agosto 1881 la convenzione di Pretoria. Morì nel 1901 a Potchefstroom.
Bibl.: v. boeri e transvaal. Inoltre, W. J. Leyds, De eerste annexatie van Transvaal, Amsterdam 1906.