andropausa
Insieme di modificazioni, soprattutto a carico della sfera genitosessuale, che si manifesta nell’uomo nella sesta decade di vita per accentuarsi con il crescere dell’età. Mentre la menopausa e il climaterio femminile (cioè il complesso dei fenomeni endocrini e metabolici che si associano alla menopausa) possono considerarsi propri dell’invecchiamento e si manifestano in tutte le donne, anche se con quadri clinici diversi, e si accompagnano sempre alla cessazione dei flussi mestruali e alla scomparsa della capacita riproduttiva, ciò non si verifica nell’uomo, dato che è possibile riscontrare una capacità fecondante anche in età molto avanzata. Sono invece relativamente manifesti disturbi della funzione erettile; è oggi chiaramente dimostrata, pur con una ampia variabilità, una diminuzione progressiva del testosterone a partire dai 50 anni e ciò può comportare reazioni depressive o di ansia da prestazione durante i rapporti. Dopo i 40 anni, e ancor più dopo i 60, si riscontra inoltre un progressivo peggioramento delle caratteristiche seminali, con diminuzione del volume dell’eiaculato, del numero degli spermatozoi, della percentuale di forme mobili e aumento del numero degli spermatozoi con atipie morfologiche. Così come la donna dopo la menopausa, anche l’uomo dopo l’a. può mantenere una soddisfacente attività sessuale (➔ sessualità). In effetti, gli uomini con partner convivente conservano un’attività sessuale nell’80÷90% dei casi nella fascia d’età compresa tra i 60 e i 69 anni, nel 50÷59% tra i 70 e i 79 anni, e nel 28% negli ultraottantenni. Con l’a., anche in presenza di una soddisfacente attività sessuale, cominciano e gradatamente si accentuano alcune modificazioni delle fasi del rapporto. La fase dell’eccitamento è prolungata, con un ritardo nell’ottenimento della erezione. La successiva fase di plateau è prolungata; l’intensità dell’erezione è diminuita e serve, per mantenerla, una stimolazione più prolungata e intensa. La fase orgasmica è ridotta e il gettito eiaculatorio diminuisce; vi è una diminuzione del piacere orgasmico e una più rapida detumescenza. Il periodo refrattario è prolungato.