Vedi ANDROS dell'anno: 1973 - 1994
ANDROS (῎Ανδρος, Andrus)
La più grande delle isole Cicladi, fondata, secondo la tradizione più diffusa, dall'eroe ionico Andreus, figlio di Eurimaco (o anche da Anios, figlio di Radamante).
Nel VII sec. a. C., al seguito delle vicine città di Calcide ed Eretria, A. fonda alcune colonie sulla punta orientale della penisola calcidica; più tardi, nel V e IV sec. a. C., vediamo A. in rapporti mutevoli con Atene, a fianco della quale combatte contro Filippo di Macedonia, nel 338, la sfortunata battaglia di Cheronea. Dopo una breve occupazione persiana ad opera di Farnabazo (333), l'isola passa sotto il dominio della Macedonia; è annessa alla fine del III sec. a. C. al regno di Pergamo e quindi nel 133 sottoposta alla potenza romana. La divinità più venerata, Dioniso (Paus., vi, 26, 2), appare nella monetazione di A. a partire dalla fine del IV sec. (308).
Gli scavi condotti saltuariamente nell'ultimo decennio, ad opera di archeologi greci, oltre al rinvenimento di ceramica tardo-geometrica all'estremità S-O dell'isola (promontorio di Zagora), hanno permesso di identificare con certezza nella odierna località di Paleopolis il luogo della antica capitale, Andros. Nell'area della città è stato infatti possibile determinare la posizione delle necropoli e dell'agorà di periodo ellenistico (scavi 1956) col rinvenimento della parte inferiore della stoà N, di una fila di anathèmata, di un'esedra. La posizione occupata dall'agorà coincide col luogo dove nel 1832 fu rinvenuta la ben nota scultura dell'Hermes, ora al Museo Nazionale di Atene, concordemente ritenuta di carattere funerario. La collocazione nell'agorà indicherebbe invece la statua come un Hermes Agoràios.
Bibl.: Hirschfeld, in Pauly-Wissowa, I, 1894, c. 2169, s. v., n. i con bibl. prec.; R. Cessi, in Enc. It., III, pag. 218; Th. Sauciuc, Andros. Untersuchungen zur Geschichte und Topographie der Insel, Vienna 1914; Bull. Corr. Hell., LXXXVI, 1962, p. 854; N. M. Kondoleon, Ανασκαζαι Παλαιοπολεος Ανδρου κατα Αυηουστον του 1956, in Arch. Eph., 1964 (1967), p. i ss. (= χρονικα). Per l'Hermes di Andros: G. Lippold, in Handb. d. Arch., III, i, Monaco 1950, p. 275.