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ANEMIA

di Giovanni DI GUGLIELMO - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
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ANEMIA (III, p. 245)

Giovanni DI GUGLIELMO

Notevoli sono i progressi conseguiti nell'ultimo ventennio nel campo delle anemie. Le anemie si distinguono abitualmente in isocromiche, ipocromiche e ipercromiche, a seconda che i globuli rossi abbiano un contenuto in emoglobina uguale, minore o superiore alla norma; questa classificazione ha anche il pregio di rispecchiare bene le diverse patologie delle varie forme di anemia.

L'anemia isocromica, caratterizzata da una diminuzione parallela del contenuto emoglobinico e del numero degli eritrociti, si ha tipicamente nell'anemia postemorragica acuta, allorché si verifica una perdita improvvisa di sangue.

La presenza di un'anemia ipercromica, caratterizzata da un abbassamento in proporzione più elevato del numero degli eritrociti rispetto al contenuto in emoglobina e, inoltre, dalla comparsa nel sangue periferico di globuli rossi ricchi di emoglobina e più grandi della norma (megalociti), è sempre legata a una disfunzione del midollo osseo. Esempio tipico di anemia ipercromica è l'anemia perniciosa di Addison-Biermer. Per la sua funzione normale, il midollo osseo necessita di una sostanza, chimicamente ancora non definita, denominata principio antipernicioso, che si forma dalla unione di due sostanze diverse, l'una di provenienza esogena, "fattore estrinseco", contenuto negli alimenti, e l'altra endogena, "fattore intrinseco", originantesi dalla mucosa gastrica (Castle) (v. digerente, apparato, in questa App.). Questo principio antipernicioso passa attraverso l'intestino tenue e viene immagazzinato nel fegato a disposizione del midollo osseo che lo utilizza secondo le sue necessità. Nell'anemia perniciosa di Addison-Biermer si ha una deficiente produzione di fattore intrinseco e quindi una insufficiente produzione del principio antipernicioso, di entità tale da portare a una disfunzione del midollo osseo, caratterizzata dalla sostituzione alla normale eritropoiesi di un tipo patologico di eritropoiesi, detto megaloeritropoiesi, corrispondente a quello della prima fase della vita embrionale. Fra le anemie ipercromiche ricordiamo anche le forme perniciose sintomatiche.

Vi è poi una forma speciale di anemia ipercromica, molto rara, denominata "acrestica", legata alla mancata utilizzazione del principio antipernicioso sebbene esso venga normalmente prodotto ed immagazzinato.

Ben diversa è la patogenesi delle anemie ipocromiche, nelle quali si ha in proporzione maggiore diminuzione del contenuto emoglobinico rispetto al numero degli eritrociti. La molecola emoglobinica è costituita di ferro, nuclei pirrolici e globina: la deficienza di uno di questi costituenti - nella quasi totalità dei casi è interessato il ferro - conduce a un'insufficiente sintesi del pigmento sanguigno, e quindi ad ipocromia dei globuli rossi. Una deficienza di ferro - e quindi un'anemia ipocromica - può aversi in seguito ad un'alimentazione carenzata, a insufficiente contenuto in ferro o ad un disturbo della ionizzazione e della utilizzazione del ferro (specie in casi di achilia gastrica); o anche ad un'alterazione nell'assorbimento intestinale del ferro, per malattie del tubo digerente, specialmente dell'intestino tenue; o infine a perdite di ferro attraverso emorragie croniche. Le anemie ipocromiche sono molto più frequenti nelle donne, nelle quali i normali depositi di ferro sono soggetti a continue usure e possono più facilmente trovarsi esauriti, date le perdite di ferro con le mestruazioni, la gravidanza, il puerperio e l'allattamento. Ricordiamo le anemie ipocromiche da emorragie croniche, da resezione gastrica, da carenza alimentare e inoltre l'anemia ipocromica essenziale, la clorosi e, inoltre, l'anemia ipocromica del neonato.

La terapia, che è essenzialmente sostitutiva, è nettamente diversa secondo il tipo di anemia: l'anemia isocromica si curerà con trasfusioni di sangue, la ipercromica con fegato per via orale o meglio con estratti epatici per via parenterale, ad alto contenuto in principio antipernicioso, la ipocromica, invece, con preparati di ferro bivalente che sono i solo attivi.

Esistono poi forme anemiche, sia ipocromiche, sia ipercromiche che rispondono a una particolare patogenesi. Queste anemie, dovute a una iperdistruzione di globuli rossi, sono conosciute con il nome di emolitiche e possono essere costituzionali e sintomatiche (legate a cause tossiche, infettive, a iperfunzione splenica).

Una gravissima forma di anemia, detta aplastica, si determina poi nei casi di aplasia o anche di ipoplasia dei tessuti emopoietici, per cause diverse.

Vedi anche
oligoemia In medicina, diminuzione della massa sanguigna circolante (detta anche, ipovolemia), conseguente a improvvise perdite di sangue; impropriamente usato come sinonimo di anemia. emocateresi In fisiopatologia, smaltimento dei globuli rossi che, alla fine del ciclo vitale, sono fagocitati dagli elementi istiocitari del reticoloendotelio e specialmente nella milza. Dall’emoglobina liberata si forma la bilirubina; l’e. è pertanto in rapporto da un lato con l’emolisi e dall’altro con la bil... montata lattea L’inizio della secrezione del latte da parte delle ghiandole mammarie della puerpera (anche discesa lattea): compare tra il 2° e il 4° giorno dopo il parto. lattante Di bambino, o giovane mammifero, che è nel periodo dell’allattamento. In pediatria si considera l. il bambino nel periodo compreso tra la fine dell’età neonatale e il sesto mese (➔ infanzia).
Tag
  • TRASFUSIONI DI SANGUE
  • FATTORE INTRINSECO
  • RESEZIONE GASTRICA
  • CARENZA ALIMENTARE
  • INTESTINO TENUE
Altri risultati per ANEMIA
  • oligoemia
    Enciclopedia on line
    In medicina, diminuzione della massa sanguigna circolante (detta anche, ipovolemia), conseguente a improvvise perdite di sangue; impropriamente usato come sinonimo di anemia.
  • anemia
    Dizionario di Medicina (2010)
    Massimo Breccia Claudio Cartoni Lo stato morboso acuto o cronico, primitivo o secondario, causato dalla riduzione al di sotto della norma del valore dell’emoglobina (Hb) la proteina contenuta nei globuli rossi, con funzione di trasportare ossigeno ai tessuti. Classificazione Le a. si possono classificare ...
  • Anemia
    Universo del Corpo (1999)
    Franco Mandelli Antonella Ferrari Per anemia, dal gr. ἀναιμία, composto di ἀν- privativo e αἷμα, "sangue", si intende lo stato morboso causato dalla riduzione al disotto della norma dell'emoglobina, la proteina, contenuta nei globuli rossi, che ha la funzione di trasportare l'ossigeno ai tessuti e ...
  • ANEMIA
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Sotto questo nome vengono raggruppate numerose sindromi ed entità morbose, differenti per eziologia e patogenesi, le quali tutte dimostrano, in proporzione diversa, diminuzione del numero dei globuli rossi del sangue (eritrociti) e della sostanza colorante in essi contenuta (emoglobina). Mentre in condizioni ...
Vocabolario
anemìa
anemia anemìa s. f. [dal gr. ἀναιμία, comp. di ἀν- priv. e αἷμα «sangue»]. – In medicina, condizione morbosa caratterizzata da alterazione (in genere diminuzione, ma in qualche caso anche aumento) del numero di globuli rossi (oligocitoemia)...
anèmia
anemia anèmia s. f. [lat. scient. Anemia, comp. di an- priv. e del gr. εἷμα «rivestimento»]. – Genere di felci della famiglia schizeacee, con una novantina di specie, quasi tutte dell’America tropicale, delle quali alcune si coltivano in...
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