ANFICRATE ('Αμϕχικράτης, Amphicrătes)
Scultore; già Plinio (Nat. Hist., XXXIV, 72) gli attribuisce una leonessa di bronzo senza lingua che si vedeva nei Propilei d'Atene (Plut., De Garrul., 8). Secondo la tradizione, ricordata anche da altri scrittori antichi (Paus., I, 23, 1; Polyaen., Strategem., VIII, 45), sarebbe stata dedicata dalla città in onore dell'etera Leaina, familiare ai tirannicidi, che sotto la tortura nulla aveva rivelato al tiranno Ippia, benché molto sapesse della congiura contro i Pisistratidi. La statua dev'essere stata posteriore al 480 a. C. (v. acropoli) e si crede oggi dai più che, avendo perduta la lingua casualmente, abbia dato così origine alla leggenda popolare.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künst.-Lex., Lipsia, I (1907).