ANFIONE di Cnosso in Creta
Figlio di Acestore, fu scultore come suo padre, che aveva fatto la statua di Alessibio, vincitore nel pentatlo (Paus., VI, 17, 4). Lavorò in Atene verso la metà del sec. V a. C., e fu scolaro di Ptolico che veniva dalla scuola di Critio (Paus., VI, 3, 5). Pausania (X, 15, 6) ricorda di lui una quadriga in bronzo dedicata dai Cirenei a Delfi: la ninfa Cirene teneva le briglie e sul carro stava Batto, il re fondatore della città, con la personificazione della Libia che lo coronava. Tentativi di studiosi moderni per identificare lavori di questo artista, al quale si vollero attribuire l'Auriga di Delfi e i rilievi del Theseion d'Atene, non hanno condotto ad alcuna conclusione sicura. La testa di Batto, che si cercò di riconoscere in due copie marmoree d'età romana, affini peraltro allo stile di Mirone, palesano somiglianze con l'Armodio (v. critio), ma lo schema plastico è troppo comune in quel periodo per costituire una caratteristica di scuola. A. fu a sua volta maestro dello scultore Pisone.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907.