FIORETTI, Angelina
Nacque probabilmente a Milano nel 1843. Iniziò lo studio della danza con C. de Blasis a Milano e successivamente entrò nel corpo di ballo del teatro alla Scala.
Notata da Maria Taglioni fu segnalata per una scrittura presso l'Opéra di Parigi, dove debuttò il 28 dic. 1863 nel divertissement del Mosè rossiniano, coreografato da L. Petipa. Continuò ad affinare la propria tecnica seguendo le lezioni di madame Dominique (Caroline Lessiat). Il 7 febbr. 1864 riprese il ruolo principale di Gloriette, creato da Marie Petipa nel Marché des innocents, di Marius e Lucien Petipa su musiche di C. Pugni, mentre il 3 ott. 1864 ballò nel diveriissement del Roland à Roncevaux di L. Petipa con musiche di L. Mermet. Il 26 maggio 1865 riprese la parte principale di Néméa ou L'amour vengé, che era stata di Marthe Muravieva, celebre balletto coreografato da A. Saint-Léon su musiche di L.A. Minkus. Il 28 dicembre dello stesso anno la F. fu Thérèse in Le roi d'Yvetot coreografato da L. Petipa su musiche di T. Labarre. Il 2 apr. 1866 apparve nel divertissement des roses durante il Don Giovanni di W.A. Mozart, ideato dal Saint-Léon sul celeberrimo "rondò alla turca".
Nell'estate dello stesso anno la F. ottenne uno dei ruoli principali, insieme con A. Mérante, in uno dei più importanti divertissements di Saint-Uon, Les abeffles, incluso in La juive di F. Halévy, con Eugénie Fiocre nella parte di Aristée. Il 21 ott. 1867 ballò in Le corsaire di J. Mazilier, su musica di A.-C. Adam e L. Delibes, nel ruolo di Gulnare, riscuotendo un buon successo di pubblico e pareri favorevoli da parte della critica, ricevendo particolari elogi da Th. Gautier, che ammirò non soltanto la sua tecnica inipeccabile, ma soprattutto la sua sensibilità interpretativa (Christout).
Un ruolo particolarmente fortunato per la F., che in questa occasione subentrò a Guglielmina Salvioni e ad Adèle Gratzow, fu quello di Naila in La source, coreografato dal Saint-Léon su musiche di Delibes e Minkus, il 23 dic. 1867. Dopo il 1867 si fecero più rare le parti di rilievo. Il 9 marzo 1868 apparve nella polka del divertissement La fête du printemps, con coreografie di L. Petipa, nel corso della prima esecuzione dell'Harrilet di A. 'Ibomas. L'ultima sua interpretazione di rilievo fu quella nel ruolo di Hélène, nel divertissement del Faust di Ch. Gounod, coreografato da H. Justament, il 3 marzo 1869. La F. abbandonò definitivamente le scene, dopo aver sposato a Londra il baritono italiano Napoleone Verger il 18 luglio 1870.
Morì a Milano il 7 luglio del 1879.
Frutto della maturità pedagogica del de Blasis, la F., nel breve corso della sua carriera quasi esclusivamente parigina, seppe accostare alla puntualità delle sue esecuzioni doti mimiche innate. Le testimonianze dei contemporanei concordano nel definirla una ballerina dotata di grazia, più efficace nei ruoli vivaci che nelle parti liriche. Particolannente apprezzata fu la sua tecnica delle punte e degli sgambetti. Altri, come A. Visentini, 'Ib. Gautier, e C.E. Yriarte, ne elogiarono la grazia e l'agilità. Il successo del suo stile scanzonato, infine, venne preso quale esempio emblematico di un cambiamento nei gusti del pubblico di allora.
Fonti e Bibl.: G. Hequet, A. F., in L'Illustration, XXI (1863), p. 427; XXIII (1865), p. 374; A. De Lostalot, ibid., XXV (1867), p. 263; A. Vizentini, Derrière la toile (foyers, coulisses et comèdiens), Paris 1868, ad Indicem; T. Dufaure de Lajarte, Bibliotheque musicale du théátre de l'Opéra. Catalogue hist., cronol., anecd. …, Paris 1878, ad Indicem; L. Vaillat, Histoire de la danse, Paris 1942, p. 169; I. Guest, The ballet of the Second Empire, London 1955, pp. 7, 14, 64; M.F. Christout, A. F., in Enc. dello spettacolo, V, Roma 1958, col. 365; P. Migel, The ballerinas, New York 1972, p. 238.