ABBENE, Angelo
Figlio di Giovanni notaio e di Teresa De Bernardi, nacque il 5nov. 1799 a Lesegno (Mondovì). Rimasto orfano e privo di mezzi, dopo esser stato "decottista e tisaniere" presso la farmacia dell'ospedale di carità di Torino, il 23 ag. 1820 conseguì il diploma farmaceutico di primo grado. Frequentò, poi, il laboratorio chimico dell'università di Torino diretto da G.A. Giobert, e fu successivamente ripetitore di chimica medico-farmaceutica, visitatore degli esercizi provinciali dipendenti dal protomedico, direttore-economo della farmacia dell'Ospedale maggiore di S. Giovanni di Torino.
La nomina a preparatore di chimica generale, nel 1834, gli permise di approfondire i suoi studi. Nel 1841 entrò a far parte come membro ordinario della R. Società agraria (che due anni dopo cambiò nome in R. Accademia d'agricoltura), e fu tra i firmatari dell'atto di costituzione dell'Associazione agraria piemontese, sorta nell'agosto 1842, che ebbe carattere più popolare e più deciso orientamento politico e al cui organo, Gazzetta dell'Associazione agraria (1840-48), collaborò assiduamente. Nel 1847 ottenne la cattedra di chimica farmaceutica dell'università di Torino; nel 1857 fu nominato preside della facoltà di chimica.
L'A. fu anche membro dell'Accademia medica, del Consiglio superiore di sanità e della Camera d'agricoltura e commercio, consigliere comunale dal 7 nov. 1848 fino alla morte, censore della Società di farmacia di Torino e redattore del suo organo, il Giornale di farmacia, chimica e scienze affini,nonché membro corrispondente di società scientifiche italiane e straniere. Morì a Torino il 1 giugno 1865.
Dal 1830, anno in cui egli vinse il concorso bandito dalla Società agraria per l'incremento della produzione della potassa, diede impulso alla chimica applicata all'agricoltura con lavori sul processo di estrazione dello zucchero dalla barbabietola, sul trattamento delle malattie delle patate e della vite, ecc. Nel 1855 - ma riprese l'argomento nel 1863 - pubblicò un esauriente studio sulla fabbricazione della galletta per i soldati. Notevole fu il suo apporto nel campo idrologico, con oltre trenta analisi di acque, per lo più di sorgenti situate negli antichi Stati sardi. Nel campo tossicologico sostenne polemicamente il pericolo sorgente dall'associazione del calomelano coi cloruri alcalini per la possibilità di formazione di sublimato corrosivo. Richiamò l'attenzione sull'importanza dello studio della farmacia sostenendo l'obbligatorietà dello studio teorico e pratico di questa disciplina e della tossicologia per gli studenti di medicina.
Un elenco pressoché completo degli oltre centocinquanta studi editi dell'A. si trova nella commemorazione di G. Rasino.
Bibl.: A. Borsarelli, Cenni necrologici,in Giorn. di farmacia chimica e scienze affini,XVI (1867), pp. 545-558;G.Rasino, Commemorazione tenuta il 15 maggio 1869, ibid.,XVIII (1869), pp. 210-221; 1785-1886. Ricordi del primo centenario della R. Acc. d'agricoltura in Torino,Torino 1886, pp. 20-21; G.Prato, Fatti e dottrine economici alla vigilia del '48,Torino 1920, pp. 154, 179; G.Ostino, A. A.,in Minerva farmaceutica,VI (1957), pp. 43-45 (con bibl.); J. C. Poggendorf, Biographisch.-liter. Handwörterbuch für Mathematik...,III, Leipzig 1898, p. 3.