ABLONDI, Angelo
Nacque a Casalmaggiore il 12 dic. 1891. Pittore, ma soprattutto incisore, partecipò, per invito, alla XVI e alla XVII Biennale di Venezia (1928 e 1930), nonché alla Mostra dei quarant'anni della Biennale (1935), con acqueforti e puntesecche. Nel 1931 fu presente alla I Quadriennale d'arte dì Roma con una puntasecca, La sassella,e nel 1933 con un'altra incisione, La svolta,alla I Mostra del Sindacato Nazionale Belle Arti di Firenze. Intanto esponeva anche qualche dipinto; un suo olio, Valle di Bormio,compariva a Venezia alla XVII Esposizione dell'Opera Bevilacqua-La Masa, di cui fu assiduo fino al 1933. In una "personale" alla galleria Asta di Venezia (24 dic. 1931) presentò ventisei dipinti ad olio e venti incisioni, giudicate, come sempre, superiori ai dipinti.
Nell'arte dell'incisione, l'A. si individuò decisamente, tenendosi lontano sia dai seguaci di Emanuele Brugnoli, allora insegnante d'incisione all'Accademia di Belle Arti di Venezia, sia dagli ultimi epigoni, che pure ammirava, del Romanticismo milanese. Trattò i soggetti più vari, dal paesaggio alla figura alla composizione, spesso briosa e bonariamente allusiva (Burattini in montagna, Cantastorie),o soffusa di sottile sentimento religioso e familiare (Cristo, Madonnina, Fede, Mia figlia, Madre),alla illustrazione di testi celebri (Cantico delle creature).Ebbe, come incisore, la più assoluta padronanza dei mezzi tecnici.
Morì a Venezia il 13 dic. 1934.
Fonti e Bibl.: Arch. storico d'arte contemporanea della Biennale di Venezia, sub voce; A. Petrucci, Acqueforti di Sanzio Giovanelli, San Benedetto del Tronto 1959, p. 2; A. M. Comanducci. Diz. illustrato dei pittori e incisori ital. moderni, I, Milano 1945, p. 2.