ACCIAIUOLI, Angelo
Nacque a Firenze il 1298 da Monte di Mannino. Entrato nell' Ordine domenicano tra il 1315 e il 1317, fece parte del convento di S. Maria Novella. L'8 giugno 1328 Giovanni XXII lo nominò vescovo dell'Aquila, dove già insegnava diritto canonico; è ricordato nei capitoli provinciali tenuti a Orvieto (1331), Roma (1332), Prato (1338), Arezzo (1339) e Pisa (1340). Il 26 giugno 1342 Clemente VI lo trasferì alla diocesi di Firenze, sopprimendo il privilegio, che aveva il capitolo, di eleggersi il presule. L'A. prese possesso della diocesi il 5ag. 1342. Ebbe parte attiva negli avvenimenti del periodo della signoria di Gualtieri di Brienne, che favorì in un primo tempo, secondo gli interessi della sua famiglia e della compagnia degli Acciaiuoli, esaltandone la figura in numerose omelie. Ma, essendosi il duca reso inviso ai Fiorentini, l'A. gli si pose contro, partecipando ad una delle congiure del 1343. Fatta suonare la campana a parlamento, propose la nomina di una Balìa di quattordici cittadini, che fu proclamata il 2 ag. 1343, con lui a capo. Successivamente favorì l'eliminazione dei magnati dal governo e si attirò la taccia di traditore. Egli, però, continuò a sostenere decisamente i popolani. Guidò numerose ambascerie ad Avignone, una prima volta (nel marzo 1344) per giustificare presso il papa l'espulsione del Brienne, quindi (1348) per accompagnarvi il siniscalco Niccolò Acciaiuoli e Luigi di Taranto, venuti a chiedere il favore papale contro Luigi di Ungheria, e, finalmente, nel 1351, per perorare la causa dello stesso principe e per impegnarlo ad un'alleanza con Firenze contro i Visconti. Nel 1345 aveva dovuto sostenere, assieme al Comune, una vertenza con la Curia romana sui privilegi del foro ecclesiastico, e pare abbia lungamente sostenuto le tesi del Comune, in quanto coincidevano con gli interessi della sua famiglia. Nel 1345 indisse anche un sinodo diocesano, di cui si conservano gli atti (codd. Magl.32, 34 e altri).
Nel marzo 1355 rinunziò alla diocesi di Firenze, chiamato da Luigi di Taranto a Napoli, dove, fin dal 1349, pare avesse avuto la nomina a cancelliere del Regno; ottenne, da Innocenzo VI, il mutamento della sede episcopale di Firenze, dove aveva avuto come suo vicario Iacopo Passavanti, con quella di Montecassino (18 marzo 1355), ma non vi risiedette e pur godendone le rendite visse a Napoli - a Montecassino aveva inviato Zanobi da Strada mentre Guido da Reggio si occupava della cancelleria - dove morì il 4 ott. 1357. Il manoscritto delle sue lettere pastorali rimase nell'archivio di Montecassino.
A lui risale la fondazione in Firenze del Collegio dei dottori, le cui prime adunanze avvennero nel convento di S. Maria Novella (1342). Gli è attribuita, unitamente a Dardano Acciaiuoli, la costruzione della cappella di S. Niccolò in S. Maria Novella. Nel 1349 pare si sia anch'egli adoperato per la costituzione dello Studio fiorentino. Il Nelli in una lettera a Petrarca, del 21 ag. 1351, menziona la sua amicizia col poeta.
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