ACCIAIUOLI, Angelo
Nacque a Firenze il 15 apr. 1349 da Iacopo di Donato e da Bartolomea di Bindaccio da Ricasoli. Canonico di Patrasso in giovane età, il 3 dic. 1375 fu nominato da Gregorio XI vescovo di Rapolla. Trasferito il 26 giugno 1383 da Urbano VI alla sede di Firenze, fu creato nel gennaio 1385cardinale prete del titolo di S. Lorenzo in Damaso e si recò a Genova per ricevere il cappello. Dopo alcune resistenze, si convinse a rinunciare alla diocesi (1387) e visse a Roma, impegnandosi nella difesa di Urbano VI contro Clemente VII (scrisse in tale occasione l'Apologeticus libellus contra transalpinos Senatores de Urbani VI electione)e, contrapponendosi (1389) all'attività del cardinale di Ravenna, Pileo da Prata, legato dell'antipapa in Italia, tentando di convincere i Fiorentini a riconoscere l'autorità del papa romano. Nel conclave del 1389 ebbe sei voti su dodici, per il favore goduto a Napoli dalla sua famiglia, ma non fu eletto. Legato intimamente ai Durazzeschi, contribuì a scoprire la congiura dell'arcivescovo Raimondo di Arles e, come legato papale nel Regno (dal 21 febbr. 1390), lo degradò e condannò (14 marzo 1390). Il 29 maggio successivo, essendo correggente di Ladislao, gli conferì l'investitura del Regno e lo incoronò a Gaeta, continuando a governare lo stato fino al 1394. Ritornato a Firenze il 6 febbr. 1395, la Signoria gli presentò le scuse per avere esiliato suo fratello Donato.
Riprese tuttavia ben presto il suo posto a Roma (11 maggio 1395). Decano del Sacro Collegio il 29 ag. 1397, promosso alla diocesi di Ostia, come legato a latere (bolle del 1 e del 2 giugno 1403) in Ungheria, Polonia, Boemia, Valacchia, Bulgaria, Dalmazia, Croazia, Bosnia e Slovenia, tentò di consolidare in quelle regioni l'autorità di Ladislao (contro Sigismondo di Boemia), assistendo anche alla sua incoronazione a Zara (5 ag. 1403); ma la sua opera non ebbe durevoli conseguenze. Ritornato a Roma, divenne vice cancelliere di Santa Romana Chiesa (29 ag. 1405) e si adoperò per riformare la disciplina nel monastero di S. Paolo fuori le Mura. Eletto Gregorio XII, si pose alla testa dei cardinali che ne richiedevano l'abdicazione, insieme con quella di Benedetto XIII, e fuggì da Lucca, dove era la corte pontificia, a Pisa (in territorio fiorentino) l'11 maggio 1408, sfidando l'ira del papa con la partecipazione all'appello del 13 maggio. Morì il 31 maggio 1408.
Il corpo, sepolto nella cattedrale pisana, fu portato nella certosa di Firenze nel 1550.
Fonti e Bibl.: S. Antonino di Firenze, Chronicorum opus,III, Lugduni 1586, pp. 346, 350, 407, 469; per i docc. del periodo della sua reggenza, vedi N. Barone, Notizie storiche tratte dai Registri di Cancelleria del Re Ladislao di Durazzo,in Arch. stor. per le prov. napol.,XII (1887), pp. 493-512, 725-739; XIII (1888), pp. 5-35(invent.); Cronaca fiorentina di Marchionne di Coppo Stefani,in Rer. Italic. Script.,2 ediz., XXX, 1, a cura di N. Rodolico, pp. 432, 437; A. Ciaconius, Vitae et res gestae pontificum romanorum,II, Romae 1677, coll. 657-658; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra,III, Venetiis 1718, coll. 157-158; O. Negri, Istoria degli scrittori fiorentini,Ferrara 1722, pp. 39-40; O. Raynaldi, Annales ecclesiastici...,Lucae 1752, VII, pp. 482, 516, 530-535;VIII, pp. 103-105; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia,I, 1, Brescia 1753, p. 38; J. D. Mansi, Sacrorum Concil. Nova et Ampliss. Collectio,XXVII, Venetiis 1784, coll. 29, 33, 36; L. Cardella, Memorie storiche de' Cardinali,II, Roma 1793, pp. 296-297; P. Litta, Fam. cel. ital., Acciaiuoli di Firenze,tav. V; N. Valois, La France et le Grand Schisme d'Occident,III, Paris 1902, pp. 373, 541, 587-590; C. Eubel, Hierarchia catholica...,I, Monasterii 1913, pp. 24, 250, 412; A. Valente, Margherita di Durazzo vicaria di Carlo III e tutrice di Re Ladislao,in Arch. stor. per le prov. napol.,XLIII (1918), pp. 33-36, 170; A. Cutolo, Re Ladislao...,II, Milano 1936, pp. 34, 120; P. Stacul, Il cardinale Pileo da Prata,Roma 1957, pp. 209 n. 2, 281 nn. 538-539; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés.,I, coll. 263-264.