ANGELI, Angelo
Nacque a Tarcento, in provincia di Udine, il 20 ag. 1864. Fu allievo di Giacomo Ciamician, che seguì da Padova a Bologna quando il suo maestro si trasferì in quest'ultima città, e qui si laureò nell'anno 1891.
Nel 1897 era nominato professore di chimica farmaceutica all'università di Palermo. Successivamente (1905) egli veniva trasferito all'università di Firenze e ivi rimaneva fino alla morte avvenuta il 1º giugno 1931.
In più di 42 anni di attività scientifica l'A. ha pubblicato oltre 200 lavori, inerenti nella grande maggioranza a ricerche sperimentali da lui stesso svolte. L'opera scientifica dell'A. può essere in gran parte riassunta attraverso un'analisi di cinque sue memorie fondamentali, ciascuna comprendente l'esposizione dei risultati conseguiti in altrettanti gruppi di ricerche sull'argomento; tali memorie hanno i titoli seguenti: 1) Sopra alcuni composti ossigenati dell'azoto, Firenze 1906; 2) Azione degli acidi nitroso e nitrico sull'indolo e sul pirrolo, in Mem. d. Accad. dei Lincei, Classe di scienze fisiche, matem. e naturali, s. 5., VIII (1911), pp. 437-55; 3) Sulla costituzione degli azossi-composti, in Gazz. chimica ital., XLVI(1916), parte II, pp. 67-118; 4) Le analogie di comportamento tra alcuni derivati del benzolo ed i corrispondenti derivati della serie alifatica, in Mem. d. Accad. dei Lincei,Classe di scienze fisiche, matem. e naturali, s. 5., XIV (1924), pp. 627-58; 5) Ricerche e considerazioni sopra la struttura dei diazocomposti, in Gazz. chimica ital., LX (1930), pp. 352-88.
I primi studi dell'A. vertono sul safrolo, l'isosafrolo, l'eugenolo, l'isometileugenolo, l'anetolo, l'asarone e l'isoapiolo e le loro reazioni con gli acidi nitroso e nitrico. In particolare, dalla reazione tra anidride nitrosa e safrolo ottiene un b-nitrosito, cui attribuisce l'esatta struttura di nitrossima; individua inoltre il passaggio degli a-nitrositi a perossidi di gliossime e la trasformazione di questi ultimi, in ambiente alcalino, a isonitroso-isossazoli; il passaggio, in ambiente acido, dei b-nitrositi a nitrochetoni e delle nitrossime a nitroderivati non saturi in ambiente alcalino, la scissione di alcuni nitroderivati, quali il nitroisosafrolo, in aldeide aromatica e nitroparaffine. Nel corso dello sviluppo di queste ricerche (1892-1896) l'A. studiò anche la struttura della canfora (scissione della pernitrosocanfora a isocanfora) e della nitroidrossilammina, che preparò per sintesi sotto forma di sale sodico. In particolare, esaminando il comportamento di quest'ultima in ambiente alcalino, l'A. riuscì a individuare il nitrossile, aprendo così la via allo studio dei cosiddetti "radicali liberi". Da questa fondamentale ricerca è derivata, per opera dell'A., tutta la serie delle reazioni del nitrossile, la cosiddetta nitrazione alcalina, giungendo quindi all'identificazione della struttura dei diazoidrati e degli azossicomposti: ricordiamo le sintesi dell'acido diazobenzoico, della arilnitrosoidrossilammina, di alcuni azossicomposti, ecc.
Sempre nel settore delle ricerche sui composti ossigenati dell'azoto, fondamentale importanza rivestono i lavori dell'A. e dei suoi collaboratori compiuti tra il 1910 e il 1913. In questo periodo si attua una completa rielaborazione della chimica degli azossicomposti: viene tra l'altro definita la struttura del gruppo azossi-[−N(= O) = N−] e individuata quella, a catena aperta, delle azidi e dell'acido azotidrico; infine, non senza iniziali polemiche, viene formulata l'ipotesi della struttura "a ossigeno centrale" dei diazoidrati, proposta dall'A. nel 1926 e successivamente riconosciuta esatta da studiosi di tutto il mondo.
Tra il '16 e il '20 A. si occupò anche di ricerche di interesse biologico (pirroli e indoli): particolarmente importanti sono le conclusioni cui giunse in questo settore, conclusioni che permisero di porre in luce le analogie esistenti tra melanine artificiali e neri di pirrolo. Nel '24, infine, giungeva, con geniale intuizione, a stabilire una correlazione di comportamento tra sostanze aromatiche con gruppi sostituenti in posizioni orto- e para-, e composti alifatici risultanti dalla diretta combinazione dei medesimi radicali sostituenti.
Questo poderoso complesso di ricerche e le fondamentali conclusioni cui le stesse hanno portato, determinarono numerosi riconoscimenti dell'opera svolta dall'A. da parte di università e enti sia italiani sia stranieri. Tra le varie onorificenze attribuite all'A. si ricordano il premio reale dell'Accademia dei Lincei (1906), il premio Cannizzaro (1911), la nomina a membro dell'Accademia di Uppsala e della Società chimica germanica, la, medaglia d'oro di benemerenza della R. Marina (1928), la Croce dell'ordine civile di Savoia.
Bibl.: Un elenco completo delle 201 pubblicazioni dell'A. si trova in G. Provenzal, Profili Biobibliografici di Chimici Italiani, a cura dell'Istituto Nazionale Medico Farmaceutico "Serono", Roma s. d.; L. Cambi, In memoria di A. A., in Gazzetta Chim. Ital., LXIII(1933), pp. 527-549.