Bargoni, Angelo
Patriota (Cremona 1829 - Roma 1901). Volontario nella prima guerra di indipendenza, combatté in difesa della Repubblica romana e alla sua caduta rientrò a Cremona. Nel 1853, sospettato per i suoi contatti con i promotori del tentativo insurrezionale mazziniano a Milano, fu costretto a fuggire e riparò a Genova dove frequentò l’ambiente degli esuli. Le sue tendenze radicali e le sue convinzioni repubblicane non gli impedirono, dopo il Congresso di Parigi, di approvare la politica cavouriana e di assumere un atteggiamento possibilista, se non proprio di collaborazione, verso il governo sardo. Si adoperò pertanto ad agevolare l’arruolamento dei volontari per la seconda guerra d’indipendenza, alla quale tuttavia non partecipò per motivi di salute. Dopo lo sbarco di Garibaldi in Sicilia, raccolse fondi per le spedizioni successive e fu segretario prima di Depretis, poi di Antonio Mordini, che si succedettero nella carica di prodittatori dell’isola. Rientrato a Torino, dal 1861 al 1863 diresse «Il Diritto». Fu in seguito deputato (1863-71) e, spostatosi su posizioni di centro moderato (fu, con Mordini, fra gli animatori del cosiddetto «terzo partito») divenne nel 1869 ministro della Pubblica istruzione nel governo Menabrea. In tale veste cercò di promuovere l’istruzione femminile. Successivamente fu prefetto a Pavia, Napoli e Torino e ministro del Tesoro nel governo Depretis (1877-78). Nel 1876 fu nominato senatore.