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BETTINELLI, Angelo

di ** - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9 (1967)
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BETTINELLI, Angelo

**

Nacque a Treviglio (Bergamo) il 27 giugno (secondo lo Schmidl il 24 agosto) 1878. Studiò al conservatorio di musica di Milano con i maestri V. Ferroni (composizione), L. Mapelli (Contrappunto e fuga) e A. Galli (armonia e storia della musica), diplomandosi in pianoforte. Una modesta attività di sostituto-direttore d'orchestra in quasi tutti i teatri di Milano influì notevolmente sulla sua produzione di compositore, anche se di carattere leggero. Scrisse infatti diverse operette fortunate, come Ilre della réclame (libretto di E. Reggio, Milano, Teatro Fossati, 20 marzo 1916; Firenze, Politeama nazionale, 1916), Niniche (libretto di C. Vizzotto, Torino, Teatro Alfieri, 1917), Miss Issipì (libretto,di C. Veneziani, Milano, Teatro carcano, 1921; riprodotta anche a Lisbona, Teatro Saint-Louis, 20 ott. 1922, e a Pola, Polileama Cescutti, 26 apr. 1923), Fiordaliso (libretto di A. Fraccaroli, Milano, Teatro Carcano, 23 maggio 1925), ma fra tutte ottennero particolare successo Alla frontiera (libretto di C. Sacchetti, Milano, Teatro Diana, 1915), Ave Maria (libretto di E. Reggio dalla commedia omonima di A. Novelli, Milano, Teatro Fossati, 26 apr. 1919; Genova, Politeama Margherita, agosto 1918) e Rosa di maggio (libretto di E. Reggio, Milano, Teatro Carcano, 25 giugno 1920), la maggior parte delle quali vennero ridotte per pianoforte solo o per canto e pianoforte. Dedicatosi poi all'insegnamento privato del canto (per qualche tempo fu maestro di canto anche al Teatro alla Scala e sostituto-direttore d'orchestra per tre anni) e del pianoforte, godé di larga reputazione per l'ottimo magistero, mentre le sue numerose romanze per canto e pianoforte (alcune su versi di E. Heine, di V. Aganoor Pompili, di L. Stecchetti, di Charles d'Ormeville) e i suoi pezzi per pianoforte avevano già raggiunto una schietta popolarità.

Si ricordano qui le sue musiche più significative, le Liriche (otto composizioni per canto e pianoforte), Milano s.d.; Serenata d'inverno (suparole di P. Lampugnani), Milano 1914; Canta Pierrot (canzone-serenata su parole dello stesso Lampugnani), Milano 1919; Tre liriche (per canto e pianoforte): Fantasia lunare, L'ultima dolcezza e Serenata di maggio, Milano s.d.; Vita militare. Sei bozzetti facili per Pianoforte, Milano 1927; Sei Pezzi caratteristici di media difficoltà per Pianoforte, Milano 1946; La Pastorale dei Re Magi. Ninna-nanna di Natale (per pianoforte), Milano 1948 e 1957; I pastori al presepio. Pastorale per pianoforte, Milano 1957, e infine, per l'insegnamento del canto e del pianoforte: Sei vocalizzi di bravura e perfezionamento Per voce di soprano leggero, con accompagnamento di pianoforte, Milano 1939; 24 solfeggi per lo studio del canto con accompagnamento di Pianoforte, ibid.; Dodici solfeggi progressivi per baritono o basso e piano e Venti solfeggi Progressivi per lo sviluppo del registro alto per soprano o tenore, con piano, Milano [s.d.?], e "Piccolemani". 12 pezzi caratteristici sulle cinque note, facili e diteggiati per pianoforte, Milano 1938.

Il 10 maggio 1934 al Teatro alla Scala di Milano il B. fece eseguire un intermezzo sinfonico, Il mattino nel bosco da lui composto per il cosiddetto "passo d'addio" delle allieve licenziande della scuola di ballo scaligera. Per i corsi superiori di tale scuola compose ancora Carillon (eseguito il 29 apr. 1936), Valzer lento (28 apr. 1937) e Valzer brillante (eseguito alla serata di gala per la Giornata delle nazioni il 23 apr. 1938), felici musiche di scena che furono più volte ripetute fino al 3 maggio 1947.

Il B. morì a Milano il 3 febbr. 1953.

Bibl.: La morte del maestro A. B., in Il Corriere della sera, 4 febbr. 1953; C. Gatti, Il Teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), II, Milano 1964, pp. 213-215, 218, 247; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 175; Suppl., p. 94.

Vedi anche
contralto La voce femminile di ambito più grave e la cantante dotata di tale voce. La voce di contralto è assai usata nella polifonia e nell’opera teatrale. Con funzione appositiva, unito al nome di uno strumento musicale, contralto indica quello che all’interno della propria famiglia offre un ambito di suoni ... baritono Voce maschile intermedia tra quella del tenore e quella del basso (per l’estensione ➔ voce). Ebbe chiave propria, mentre oggi legge in quella di basso (➔ chiave). Poco importante nella polifonia, questa voce è invece apprezzatissima nell’opera teatrale, dove le è spesso affidata la parte di protagonista. ... valzer Danza in tempo ternario e di andamento variabile che si balla in coppia. Nato probabilmente in Austria e nella Germania meridionale nella seconda metà del 18° sec., il valzer si diffuse rapidamente in tutta Europa. Il suo sviluppo seguì due correnti: quella del ballabile e quella della composizione pura. ... voce Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’Uomo, prodotti dalle vibrazioni delle corde vocali nella laringe durante l’espirazione dell’aria e fatti risuonare all’interno della faringe, della cavità orale e delle fosse nasali che ne determinano il timbro. Canale vocale Il canale per cui passa la ...
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àngelo
angelo àngelo (o àngiolo; ant. àgnolo) s. m. [lat. tardo angĕlus, dal gr. ἄγγελος «messaggero, angelo», usato dai traduttori greci dell’Antico Testamento per rendere l’ebraico mal’āk «messaggero, ministro»]. – 1. Nelle credenze religiose...
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