CASTELBOLOGNESI, Angelo
Nacque il 1° giugno 1836 a Ferrara da Aronne e Fortunata Rossi, una coppia di commercianti ebrei. Non ancora ventenne, partì per l'Africa, impiegandosi a Kharṭūm presso il commerciante inglese Petherick. Per raggiungere costui, che si era inoltrato nell'intemo del paese in cerca di avorio, il C. partì il 27 nov. 1856 per un difficile viaggio che lo portò da Kharṭūm, per via fluviale, fino alla confluenza fra il Nilo Bianco e il Fiume delle Gazzelle. Da qui, poiché la fitta vegetazione e le isole galleggianti sul fiume impedivano la navigazione, il C. e la sua scorta composta di una ventina di uomini avanzarono per via terra nella regione di Baḥr el-Ghazāl, attraversando il paese dei Denka (esplorato in quegli stessi anni da Giovanni Beltrame). Giunto nel gennaio 1857 nel bacino del fiume Jur (affluente del Fiume delle Gazzelle) dove si trovava l'accampamento di Petherick, il C. vi si trattenne per un mese, assumendo il comando della stazione mentre l'inglese batteva la regione per fare incetta d'avorio. Al ritorno del Petherick, il C. - probabilmente portando con sé il carico di avorio - guidò la spedizione di ritorno che, dopo oltre un mese di viaggio parte per terra e parte per via fluviale, arrivò a Kharṭūm nell'aprile 1857. Alla fine di questo stesso anno, il C. compì un'altra spedizione, di cui mancano notizie precise, insieme con il lucchese Adolfo Antognoli e il concittadino Flaminio Finzi Magrini, visitando la regione del Sennār (nel bacino del Nilo Azzurro) e spingendosi fino ai piedi dell'altopiano etiopico. Questo viaggio, come anche il precedente, non era stato intrapreso con intenti esplorativi; lo scopo del C. e dei suoi compagni, essi pure commercianti, era quello di procurarsi cera, caffè, pelli e avorio. Nel 1860 il C. ritornò in quelle regioni accompagnando il marchese Orazio Antinori. Nulla si sa dell'ultima parte della vita del C. che morì suicida ad Alessandria d'Egitto il 1° luglio 1874.
A testimonianza della sua attività lasciò una sola relazione: Voyage au Fleuve des Gazelles, che fu pubblicata a Parigi sulla rivista di viaggi Tour du Monde (giugno 1862, pp. 385-397)preceduta da una lettera introduttiva dell'esploratore francese Guillaume Lejean, amico del C., che lo aveva incoraggiato a redigerla. Una collezione di oggetti di interesse etnografico donata dal C. si trova presso il Museo di storia naturale di Ferrara.
Bibl.: P. Amat di San Filippo, Biografia dei viaggiatori ital., in Studi bibliogr. e biogr. sulla storia della geogr. in Italia, Roma 1875, p. 246; L. A. Balboni, Gl'Italiani nella civiltà egiziana del sec. XIX, Alessandria d'Egitto 1906, II, p. 37; R. Almagià, Gli Italiani nel bacino medio e superiore del Nilo (1840-1890), in L'opera degli ital. per la conoscenza dell'Egitto, a cura del Comitato geografico naz. ital., Roma 1926, p. 162; C. Cesari, Inostri precursori coloniali, Roma 1928, p. 25; C. Zaghi, Un ferrarese nel cuore dell'Africa, in Rivistadi Ferrara, III (1935), pp. 365-369; E. De Leone, Le prime ricerche di una colonia e la esplorazione geografica ed economica, Roma 1955, p. 206; G. Dainelli., Gli esploratori ital. in Africa, Torino 1960, 1, pp. 227-229; S. Zavatti, Dizionario degli esploratori, Milano 1967, p. 63.