CRESCIMBENI, Angelo
Nacque a Bologna nel 1734, figlio di una sorella del pittore Giuseppe Pedretti, di cui fu allievo. Si dedicò esclusivamente al ritratto, legandosi al pittore inglese Guglielmo Kab e (del quale l'Oretti fornisce una biografia, in quanto vissuto a Bologna e ivi morto nel 1774) che lo indirizzò soprattutto al genere del pastello. Sull'onda di un facile successo il C. soggiornò per tre mesi a Venezia nel 1772, dove eseguì più di sessanta ritratti, inserendosi in un giro europeo sia pur effimero (nulla resta di questa sua attività veneziana) e fu addirittura nella scia di Rosalba Carriera (che aveva chiuso la propria attività poco più di due decenni avanti), di cui fu anche copista. Il C. morì a Bologna il 4 ag. 1781.
Il lunghissimo elenco dei suoi ritratti sono in tutto 350, 36 in pastello"), che l'Oretti fornisce (ms. B 95, cc. 5-7), annovera nomi illustri di personaggi italiani e stranieri ("il conte Pietro Aldrovandi; il ciambellano Carlo Riccardi; Sua Altezza Reale il Gran Duca; il Rettore e tutti i collegiali del Nobile collegio di Spagna...") e svela l'ammirazione che Marcello Oretti aveva per lui e l'impegno di colmare, in quanto suo unico biografo, l'interessato silenzio di Luigi Crespi, che più che un rivale vedeva probabilmente nel C. un facile mestierante in quel genere pittorico al quale egli stesso si era dedicato con consapevole intelligenza delle proprie qualità. Il C. fu tra i pochi ritrattisti specializzati che esercitarono esclusivamente il ritratto nella Bologna del Settecento (gli altri, Sante Vandi e Lucia Casalini Torelli, sono di minor rilievo). Ma la sua breve parabola e la sopravvivenza delle sue opere in numero esiguo riducono al minimo le possibilità odierne di documentazione. La sua attività risulta muoversi entro i dettami della moda propria del ritratto di parata, con "gentiluomini" che posano secondo un cliché dove lo sfoggio è garbato ma fragile, lontano dalla "messa a fuoco" concreta della ritrattistica crespiana.
Le opere attualmente esistenti sono i ritratti dei seguenti personaggi: il Marchese Centurioni della collezione Paglia di Bologna (pastello firmato e datato 1755); il Padre Gioacchino Gozzadini, del convento di S. Giuseppe di Bologna (datato 1761); Antonio Codronchi e Jacopo Stecchini entrambi della Pinacoteca di Bologna (datati 1765 e 1767, ora con certezza confermabili del C. tramite il riscontro puntuale in Oretti, ms. B 134, cc. 199 e 200, che li dice provenienti dalla Congregazione di Carità); il Marchese Luigi Angelelli, delle Collezioni comunali di Bologna (firmato e datato 1766), attualmente in deposito presso l'Ufficio legale del comune in palazzo Re Enzo; l'Autoritratto dell'Accademia di belle arti di Bologna (recante il nome del C. e la data 1772 a tergo, da ritenersi tale e non il ritratto del pittore Nicola Bertuzzi, come proponeva lo Zucchini); Giulio Panziera della Pinacoteca di Bologna (datato 1781).
Non rintracciabili i ritratti segnalati dal Bianconi: l'Autoritratto di casa Hercolani e il Ritratto del conte Vernizzi presso il capitolo della chiesa di S. Petronio in Bologna.
Fonti e Bibl.: Bologna, Bibl. comun. dell'Archiginnasio, ms. B 134:M. Oretti, Vite dei pittori bolognesi, cc. 199 s.; Ibid., ms. B 95: Id., Vite de'pittori, cc. 5-7; Pitture, scolt. ed arch. ... di Bologna, Bologna 1792, cfr. Il patrim. artist. ... di Bologna 1792, in Ist. beni art. Reg. Emilia Romagna, Docum., 8 (1979), p. 59; G. Bianconi, Guida di Bologna, Bologna 1820, p. 221; F. Malaguzzi Valeri, in Cronache d'arte, I, Bologna 1926, fig. 46; G. Zucchini-R. Longhi, Catalogo della Mostra del Settecento bolognese, Bologna 1935, p. 71; E. Mauceri, La Pinacoteca di Bologna, Roma 1935, pp. 162 s.; G. Zucchini, Catalogo d. Collezioni comunali d'arte, Bologna 1938, p. 52;Id., Il Pittore N. Bertuzzi, Urbino 1955, p. 7;Donato da San Giovanni in Persiceto, I conventi dei frati minori, I, Budrio 1956, p. 509; R. Roli, Pittura bolognese 1650-1800. Dal Cignani ai Gandolfi, Bologna 1977, pp. 104, 166, 174, 179, 246 s.; E. Noè, in Materiali dell'Ist. delle scienze (catal.), Firenze 1979, ad Indicem;U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, VIII, p. 88.