ANGELO DE MARRA
A. (de Marra o della Marra) nacque alla fine del XII sec. da Giovanni di Giozzo, mercante e cambiavalute, coinvolto nella gestione dell'ufficio fiscale di Barletta. La famiglia della Marra si trasferì da Ravello a Barletta in una data difficile da stabilire, in ogni caso nei primi decenni del XIII secolo. Il primo documento che menziona A. è dell'11 dicembre 1232, quando fu nominato maestro procuratore di Terra di Lavoro, Principato e della contea di Molise.
La carica di maestro procuratore fu istituita da Federico II con il fine di gestire direttamente i beni fiscali, recuperando anche quelli che fossero sfuggiti alla gestione dello stato. Tale carica affiancò e poi, nel tempo, sostituì quella di camerario provinciale in tutto il Regno tranne che in Abruzzo.
In un diploma di Federico II del dicembre 1234, relativo alla città di Barletta, A. è nominato familiare del sovrano. Nel febbraio 1235 è citato quale custode della Camera imperiale a Barletta e nello stesso anno, o in quello successivo, lo troviamo come titolare della tassa sulla seta per la Calabria. Svolse questi incarichi fino all'ottobre del 1239, quando sui documenti appare come custode del tesoro imperiale insieme a Marino della Valle ed Eufrano de Posta. Nel 1240 è forse anche custode del napoletano Castel dell'Ovo, luogo ove era custodito il tesoro stesso.
Il 3 maggio 1240 A. fu, con Tommaso da Brindisi e Procopio di Matera, uno dei tre ufficiali nominati da Federico per controllare l'intera amministrazione finanziaria del Regno: i partecipanti a questo sommo collegio di controllori finanziari furono chiamati maestri razionali. Il collegio, che inizialmente lavorava presso la corte, nel giugno 1240 dovette spostarsi a Melfi dove il sovrano gli garantì l'alloggio e la collaborazione di chierici, esperti nel controllo dei conti, per la revisione finanziaria.
Mancano ulteriori informazioni. Dai primi mesi del 1241 il nome di A. non appare più sui documenti accanto a quello degli altri maestri razionali. Pare, infatti, che sia morto in questo lasso di tempo in Romagna dove aveva raggiunto Federico II impegnato nell'assedio di Faenza.
La politica di Federico II, volta a creare solidi legami fra il governo regio e i gruppi mercantili più attivi nelle città del Meridione, spiega l'inarrestabile carriera amministrativa di A. che incarna uno degli elementi costitutivi del gruppo di funzionari che presero nelle loro mani la gestione pratica degli affari del Regno (M. Caravale, Della Marra [de Marra], Angelo, in Dizionario Biografico degli Italiani, XXXVII, Roma 1989, pp. 89-91).