Angelo di Pietro
Artista attivo a Cortona nella seconda metà del sec. 14°, ricordato in un documento del 1362, conservato oggi nell'Arch. di Stato di Firenze (Notarile antecosimiano, F. 544, c. 23r/v). Il maestro A., figlio di Pietro di Assisi, è stato considerato a lungo dalla critica come l'autore, insieme al fratello Francesco, del monumento funebre di s. Margherita nella chiesa dedicata alla santa a Cortona. Infatti Bologna (1896) scoprì e pubblicò il documento sopracitato interpretandolo come un atto di garanzia per l'allogazione del monumento di s. Margherita ai due maestri cortonesi. Conseguentemente molti autori hanno ripreso la proposta di attribuzione dell'opera agli 'scultori' A. e Francesco di Pietro (Mancini, 1897; Burckhardt, 19042; Supino, 1904; Venturi, 1906; Bacci, 1921; Toesca, 1951; Longhurst, 1962; Carli, 1967; Liverani, 1967; Salmi, 1971; Mezzetti, 1979).
Da recenti indagini risulta, invece, che il monumento di s. Margherita fu realizzato nel secondo decennio del Trecento dallo scultore senese Gano di Fazio (Bardotti Biasion, 1984); nel 1362, anno della testimonianza documentaria, fu eseguito soltanto un lavoro riguardante la cassa di legno che conteneva il corpo della santa, quell'opus et laborerium (Notarile antecosimiano, c. 23r) affidato appunto ad A. e al fratello Francesco. Purtroppo il documento non specifica il tipo di operazione che i maestri avrebbero dovuto eseguire; non è noto, quindi, l'ambito di attività artistica di Angelo.
Questo personaggio è stato confuso anche (Thieme-Becker, 1907) con un Angelo di Pietro da Gubbio, esiliato da quella città nel 1315 ed emigrato probabilmente a Orvieto, dove è documentato tra i maestri attivi nel cantiere del duomo. In realtà non può trattarsi della stessa persona sia per incompatibilità di date sia perché A. ha una dichiarata origine cortonese.
Bibliografia
Fonti:
Notarile ante-cosimiano, Firenze, Arch. di Stato, F. 544, 2 maggio 1362, c. 23r/v.
G. Della Valle, Storia del Duomo di Orvieto, Roma 1791, pp. 109, 275, 382.
G. Mazzatinti, Documenti per la storia delle arti a Gubbio, Archivio storico per le Marche e l'Umbria 2, 1886, pp. 3-47: 3.
Letteratura critica:
L. Fumi, Il Duomo di Orvieto e i suoi restauri, Roma 1891, p. 49.
P. Bologna, Aneddoti artistici cortonesi, ASI, s.V. 17, 1896, pp. 117-135.
G. Mancini, Cortona nel Medioevo, Firenze 1897, pp. 176, 192-193.
J. Burckhardt, Der Cicerone, Leipzig 1904⁹ (Basel 1855), II, pp. 388-389.
I. B. Supino, Arte Pisana, Firenze 1904, p. 173.
Venturi, Storia, IV, 1906, p. 406 ss.
s.v. Angelo di Pietro d'Assisi, in Thieme Becker, I, 1907, p. 511.
P. D. Bacci, Il Santuario di S. Margherita da Cortona, Arezzo 1921, pp. 47-48.
G. Sinibaldi, La scultura italiana del Trecento, Firenze 1934, p. 48.
E. Lavagnino, Storia dell'arte medievale italiana, Torino 1936, p. 590.
Toesca, Trecento, 1951, p. 302.
M. H. Longhurst, Notes on Italian monuments of the 12th to 16th centuries, London [1962], H 27.
E. Carli, Il Gotico (Scultura italiana, 2), Milano 1967, p. 46.
M. Liverani, s.v. Santa Margherita da Cortona. Iconografia, in Bibl. SS., VIII, 1967, pp. 770-773: 772.
M. Salmi, Civiltà artistica della terra aretina, Novara 1971, p. 75.
A. Mezzetti, Il sarcofago di S. Margherita nell'omonima chiesa cortonese, Annuario dell'Accademia etrusca di Cortona 18, 1979, pp. 355-368.
G. Bardotti Biasion, Gano di Fazio e la tomba-altare di Santa Margherita da Cortona, Prospettiva 37, 1984, pp. 2-19.