FABRONI, Angelo
Erudito e editore, nato in Marradi nel 1732, morto a Pisa nel 1803. Studiò a Roma, dove fu protetto dal prelato Bottari. Incline come il suo protettore al giansenismo, fo avversato dai gesuiti: onde, verso il 1767, tornò in Toscana, eletto da Leopoldo I priore della Basilica di S. Lorenzo e poi provveditore dell'università di Pisa. Aprì nella sua casa una stamperia, donde uscirono il Giornale dei letterati (1771-96), il migliore dei giornali letterarî italiani di quegli anni, e le altre sue opere. Cedé poi al Rosini la sua tipografia, che divenne, dal 1798 in poi, sotto la direzione dello stesso Rosini, la Tipografia Capurro. Viaggiò in Francia, in Inghilterra, in Germania.
È noto specialmente per la raccolta di Vitae Italorum doctrina excellentium qui saeculis XVII et XVIII floruerunt, 20 voll. (Pisa 1778-1805j, che scrisse e in parte fece scrivere in bel latino. Si può considerare come appendice alle Vitae la raccolta di Lettere inedite di uomini illustri (Firenze 1773-75). Pregevoli anche i due volumi di Elogi d'uomini illustri (Pisa 1786-89), l'Historia Academiae Pisanae (Pisa 1791), le vite di Cosimo (1789) e di Lorenzo de' Medici (1784), la vita di Leone X (1797), gli Elogi di Dante, Poliziano, Ariosto e Tasso (Parma 18001.
Bibl.: Autobiografia in Vitae cit., XX; G. Rosini, Oraz. in lode del Fabroni, in Annuario d. Univ. toscane, III, Pisa 1834; J. Bernardi, in De Tipaldo, Biogr. d. ill. it. d. s. XVIII, ecc., X, p. 5; F. Tribolati, Conversazioni di G. Rosini, Pisa 1889, pp. 111-12, 161-62, P. Duranti, Commemoraz. di mons. A. F., in Annuario dell'università di Pisa, 1883.