BERUTTO (Beruto), Angelo Felice Cesare Pompeo (noto come Cesare)
Nacque a Milano il 2 genn. 1835 da Giuseppe e da Maria Ventura, nono di dieci fratelli. Nulla si sa dei suoi studi, ma, dato che si qualifica egli stesso ingegnere e architetto, è presumibile che si fosse laureato in ingegneria. Il 14 apr. 1860 si impiegò nell'ufficio tecnico comunale, percorrendone tutta la carriera sino a diventare (1877) ingegnere di reparto. Fu volontario nella guerra del 1859 e partecipò anche a quella del 1866. Nel 1889 andò in pensione per motivi di salute; morì a Milano il 22 maggio 1915.
Oltre che per alcuni studi non realizzati, di sistemazione del centro urbano, tra cui uno per la piazza dei Duomo (1876), inerenti al suo ufficio, il B. è noto più particolarmente per l'incarico affidatogli dal sindaco Belinzaghi il 27 maggio 1884 di redigere uno studio del circondario esterno della città, "in relazione al circondario interno", da ultimarsi entro l'anno; la nuova amministrazione comunale gli riconfermò la sua fiducia, ed anzi ampliò i compiti del piano regolatore estendendoli anche alla parte interna della città. Il B. presentò il suo studio il 31 dic. 1884, e il 23 febbr. 1885 venne nominata la commissione di revisione, presieduta dal sindaco G. Negri, relatore G. B. Pirelli, che fece approvare il piano l'11 genn. 1886, con rapidità dettata dal desiderio di applicare la cosiddetta "legge di Napoli" sull'esproprio (15 genn. 1885).
Dettato dall'esigenza di accogliere in breve tempo 500.000 abitanti. il piano distingueva già nella sua formulazione tra il centro esistente e l'espansione a fascia radiocentrica, rifiutando schemi ortogonalí di tipo americano per motivi economici e di tradizione urbana; il B. stesso affermava nella sua relazione del 1885: nella "pianta della nostra città… si notano i prolungamenti e gli strati concentrici, è una pianta assai razionale… : non si è fatto che darle la voluta maggiore estensione". li problema urbanistico, così ridotto all'individuazione di un nuovo perimetro circolare della città, che inglobasse terreni sufficienti, veniva risolto tracciando una circonvallazione con il centro spostato a N-NO rispetto a quello tradizionale di piazza del Duomo, per guadagnare aree nella fascia nord riconosciuta più idonea allo sviluppo. Nel piano si individuano tre settori di interesse: il centro, per il quale si prevedono solo allargamenti stradali e interventi al contorno dei monumenti principali; la fascia esterna, costituita da un sistema di vie tangenziali e radiali, che ritagliano grandi isole edificabili; alcuni piani particolareggiati per zone significative, in specie per quella del Castello, per cui sono presentate quattro varianti.
Il consiglio superiore dei Lavori pubblici non approvò il piano relativo al circondario esterno, accusando l'ampiezza degli isolati, la larghezza della maglia stradale, la ripetizione di linee curve nel contorno degli isolati, la discontinuità delle strade. La giunta diede allora l'incarico delle modifiche al B., che disegnò la nuova rete stradale, con preoccupazione esclusivamente piantistica. Il nuovo piano, approvato dal consiglio comunale il 20 giugno 1888 e dal ministero l'11 luglio 1889, venne corredato da un prograTma di !ttuazìone da contenersi tra i venticinque e i quaranta anni: ma il reale sviluppo della città anticiperà il termine minimo.
Pur accolto dal plauso generale, il piano incontrò critiche già presso i contemporanei: "un programma fatto da un solo individuo, non può mai avere un valore più che individuale" (Tagliasacchi). L. Beltrami, invece, pur riconoscendogli alcuni limiti, approvò sostanzialmente il progetto. Oggi Il giudizio sul piano dei B. è generalmente molto negativo. Il Reggiori scrive: "…tutti i guai dell'ampliamento monocentrico di Milano… sono incominciati proprio qui… Il B. si è davvero innamorato della geometria, dei giochetti trapezoidali, diffondendosi a creare piazzette variegate ad ogni incrocio con impiego di quadratini, di rombi, di circoli e circoletti". Il Dodi ne sintetizza i difetti nella "configurazione radiocentrica della rete stradale, l'espansione uniforme della città, la modestia di talune previsioni, la mancanza di adeguate specializzazionì dell'organismo urbano", pur riconoscendone il condizionamento storico. E sono entrambi giudizi fondati. Solo il Mezzanotte vi riconosce, inspiegabilmente, un "preludio ad una zonizzazione modernamente intesa".
Del B. si ricordano i seguenti scritti: Progetto del piano regolatore della città di Milano, Milano 1885; Sul progetto del nuovo parco in Milano, ibid. 1890.
Fonti e Bibl.: Per i dati anagrafici del B. e i dati della sua carriera di funzionario del Comune vedi gli atti degli archivi anagrafico e mortuario dei Comune di Milano (non numerati) e gli Atti del Municipio; 1862, n. CX, p. 289; 1874-75, n. 74; 1876, n. 78, pp. 137 s.; 1887-88, n. 108, pp. 293 s.; 1888-89, n. 161, pp. 293 s.; 1890-91, n. 160.
Pubblicazioni del Comune di Milano (presso l'Archivio civico municipale): Relaz. della Giunta municipale al Consiglio com. per la Presentaz. del nuovo piano regolatore,Milano 1885; Consiglio com. di Milano. Piano regolatore del Comune, relaz. e Proposte della commiss. nom. dal cons. com….ibid. 1885; Relaz. della Giunta municipale sulle proposte: a) per la domanda di dichiaraz. di pubbl. utilità di alcune Parti del piano regolatore… ; b) Per la domanda di modificaz. alla cinta daziaria; c) per la domanda di applicaz. della legge 15 genn. 1885, ibid. 1885; Relaz. della commiss…, sulla riforma del piano deliberato nel 1886, ibid. 1888.
Pubbl. del Collegio degli architetti e ingegneri: Studi sul piano regolatore.- Milano 1885; Sul nuovo piano regolatore di Milano.- Mem. lett a al Collegio degli Ingegneri di Milano… dall'ingegner G. Tagliasacchi, ibid. 1885. Un necrologio anonimo in L'Illustraz. ital.,30 maggio 1915, p. 434. Sul B. cfr. ancora: recensione anonima a C. Beruto, Progetto del piano regolatore della città di Milano,in Arch. stor. lomb., XII (1885), pp. 203 s.; G. Mongetì, Relazione di una commiss. dell'Arch. stor. lombardo sul Piano regolatore, ibidem,pp. 442-47; G. Ballerini. Studio di piano regolatore della Parte centrale della città di Milano,Milano 1909; Il Foro Bonaparte, in Città di Milano, XXXII(1916), n. 12, pp. 582 s.; L. Beltrami, Ricordi milanesi di Piano regolatore dal 1860 al 1926, in IlMarzocco,7 nov. 1976; G. Albertini, Le caratteristiche dello sviluppo di Milano,Milano 1929; F. Reggiori, Milano 1800-1943, ibid, 1947, pp. 29-38, 125-27, 157, 184-89; P. Mezzanotte-G. Bascapè, Milano nell'arte e nella storia, ibid. 1948, ad Indicem;D. Rodella, Piccola storia dello sviluppo di Milano, s.d. [1956?]; L. Dodi, L'urbanistica, milanese dal 1860 al 1945, in Urbanistica,XXV(1956), nn. 18-19, pp. 25-30; V. Columbo, Passato e divenire di Milano, in Aspetti, problemi e realizzazioni di Milano, Raccolta di scritti in onore di C. Chiodi, Milano 1957, pp. 227-44; P. Mezzanotte, L'edilizia milanese dalla caduta del Regno Italico alla Prima guerra mondiale. in Storia di Milano, XV, Milano 1962, pp. 426 s.