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MESSEDAGLIA, Angelo

di Luigi Messedaglia - Enciclopedia Italiana (1934)
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MESSEDAGLIA, Angelo

Luigi Messedaglia

Economista e statistico, nato a Villafranca di Verona il 2 novembre 1820, morto a Roma il 5 aprile 1901. È noto particolarmente per i suoi scritti economici e statistici, ma a lui, straordinariamente versatile, appartengono pure studî di scienze giuridiche, di finanza, di cosmografia, d'idraulica fluviale, letterarî, ecc., e anche versioni poetiche (dal Longfellow, dal Moore, ecc.), e memorie su questioni omeriche. La lettura della Scienza nuova del Vico determinò nel M., adolescente (1837), una crisi spirituale. Laureato in legge a Pavia nel 1843, rimase addetto a quella università in qualità d'aggiunto, e nel 1848 il governo provvisorio di Lombardia lo chiamò, sempre a Pavia, a una cattedra: nomina annullata, nel 1849, dall'Austria. Dopo alcuni anni d'insegnamento superiore privato a Verona, passò nel 1858 alla cattedra d'economia politica e di statistica all'università di Padova; dopo il 1870 insegnò statistica a Roma, e nel 1888 vi ebbe la cattedra d'economia politica. Il Messedaglia fu deputato al parlamento, per Verona, dal 1866 al 1883 (legislature IX-XV), militando fra i liberali di destra; dal 1884 senatore del regno.

Informata circa la vastità della cultura del M., e offre un'idea della sua forma mentis, e della sua potenza di sintesi, il discorso inaugurale: Della scienza nell'età nostra, ossia dei caratteri e dell'efficacia dell'odierna cultura scientifica (Padova 1874). Egli esordì nel 1844 con lo scritto Dei prestiti pubblici a rendita fissa, pubblicato nel Politecnico di C. Cattaneo. È di pochi anni dopo Dei prestiti pubblici e del miglior sistema di consolidazione (Milano 1850). Seguì Della necessità di un insegnamento speciale politico-amministrativo e del tuo ordinamento scientifico (Milano 1851); argomento trattato in forma nuova e geniale, sul quale il M. ritornò anche molti anni dopo (L'insegnamemo politico-amministrativo, Roma 1880). Nel 1858, a Verona, pubblicò il celebre saggio: Malthus e dell'equilibrio della popolazione colle sussistenze, frammento di una vasta opera non condotta a termine. In questo saggio il M. dimostra non solo incompatibili, ma errate nell'impostazione metodologica, la progressione geometrica della popolazione e quella artimetica delle sussistenze, enunciate dal Malthus. Degli anni 1865-1867 sono le pubblicazioni (presso l'Istituto veneto): Statistica morale dell'Inghilterra comparata alla statistica morale della Francia; Studi sulla popolazione (La vita media, ecc.); Esposizione critica delle statistiche criminali dell'Impero austriaco. Classiche le prolusioni al corso di statistica a Roma (1872, 1877, 1878, 1879, 1880). In Archivio di statistica (1880) apparve Il calcolo dei valori medi e le sue applicazioni statistiche. Di un suo volume, La circolazione monetaria, già pronto (1881) presso i Dumolard, il M., non soddisfatto dell'opera sua, impedì la pubblicazione; ma parti notevoli ritoccate, ne pubblicò in seguito (1881-1883) il cit. Archivio. Nel 1890 il M., per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'università di Roma, pronunciava il discorso: L'economia politica in relazione colla sociologia e quale scienza a sé (Roma 1891). Suoi scritti omerici pubblicati dai Lincei (dei quali fu presidente): Sull'uranologia omerica (1891); I venti, l'orientazione geografica e la navigazione in Omero (1901). Fra le relazioni parlamentari del M. resta famosa quella sul riordinamento dell'imposta fondiaria (1884); importantissimo disegno di legge, che il M., commissario del governo, sostenne davanti alle Camere (1885-86). I suoi principali scritti di statistica vennero raecolti (1908) in un volume della Biblioteca dell'economista: ivi compresa, ma non integralmente, la nuova redazione, lasciata inedita dal M., de Il calcolo dei valori medi, ecc. A cura poi d'un comitato nazionale e dell'accademia di Verona, furono pubblicati (1920-1921) due volumi di Opere scelte di economia e altri scritti del M.; nel vol. II, pagine 353-550, un trattato inedito, Il credito.

Bibl.: Completa bibliografia delle opere del M., in Opere scelte, cit., II, pp. 735-793. Per gli scritti che lo riguardano dal 1901, al 1929: L. Messedaglia, A. Aleardi, C. Bon Brenzoni ed A. M., ecc., in Atti e memorie dell'Accademia, ecc., di Verona, s. 4ª, XXII (1920), pp. 120-121; id., Vita di cent'anni fa. A. M. adolescente, ecc., in Atti e memorie cit., s. 5ª, VI (1929), pp. 28-30; v. anche S. G. Scalfati, Gli scritti finanziari di A. M., Roma 1932.

Vedi anche
Fedele Lampèrtico Lampèrtico, Fedele. - Poligrafo italiano (Vicenza 1833 - ivi 1906), deputato nel 1866 e senatore dal 1873. Socio naz. dei Lincei dal 1875. Prese parte attiva alla vita del suo tempo lasciando oltre 400 scritti, tra i quali: G. M. Ortes e la scienza economica del suo tempo (1865); Sulla statistica teorica ... Aleardo Aleardi (propr. Gaetano Maria). - Poeta (Verona 1812 - ivi 1878), studiò a Padova dove conobbe il Prati col quale s'iniziò alla poesia e agl'ideali del Risorgimento. Nel 1848 fu inviato a Parigi dal Manin per sollecitare aiuti a Venezia; tornato in Italia, nel 1852 fu carcerato a Mantova e, prosciolto, nel 1859 ... Luigi Luzzatti Luzzatti ‹-zz-›, Luigi. - Uomo politico ed economista italiano (Venezia 1841 - Roma 1927). Fu presidente del Consiglio (1910-11), dopo essere stato più volte ministro del Tesoro. Fu tra i primi assertori e fautori della necessità di una politica sociale e promosse lo sviluppo di organismi economici che ...
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  • MESSEDAGLIA, Angelo
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    Economista e statistico (Villafranca di Verona 1820 - Roma 1901), prof. di materie giuridiche nell'univ. di Pavia (1848) e poi di economia e statistica nelle univ. di Padova (dal 1858) e Roma (dal 1870), deputato liberale dal 1866 al 1883 e senatore dal 1884; socio nazionale dei Lincei (1875). Contribuì ...
Vocabolario
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