ANGELO Sabino (Angelus de Curibus Sabinis; Angelus Sabinus de Curibus; Angelus Cneus [Quirinus] Sabinus; le forme appellative Angelus Viterbiensis e Angelo Sani sembrano assai dubbie)
Nacque a Corese, nella Sabina, e visse, e probabilmente morì, a Roma dopo il 1474. Fu pubblico maestro (insegnò per qualche tempo anche nello Studio romano, ma dovette poi, non sappiamo bene perché, venime escluso).
Compose un poema sulla presa e il sacco della città di Liegi nel 1468, ad opera delle soldatesche di Carlo il Temerario. Rimasto a lungo inedito, esso venne pubblicato per la prima volta, nel 1729, dal Martène col titolo: Angeli de Curibus Sabinis... de excidio Civitatis Leodiensis libri sex.Fu anche editore e commentatore di testi classici Terenzio, Lattanzio, Ammiano Marcellino (l'editio princeps di quest'ultimo del 1474 si deve appunto a lui). Intimo di Niccolò Perotti, gli dedicò i Paradoxa in Iuvenalem,a commento delle satire dell'Aquinate, pure pubblicati a Roma nel 1474 (un primo commentario doveva aver visto tuttavia la luce già nel 1471). Insieme col Perotti sostenne una aspra contesa contro l'umanista veronese Domizio Calderini, suo acerbo dispregiatore. Nel 1467 aveva composto pure le risposte ad alcune Eroidi dell'omonimo epistolario poetico d'Ovidio. Se queste sono identificabili nelle tre pubblicate forse dopo la morte di lui ed, edite poi numerose volte con lo stesso epistolario, egli vi comparirebbe col nome di Aulus Sabinus,donde l'attribuzione di esse al poeta Sabinus, ricordato appunto da Ovidio come autore di alcune responsiones alle sue Eroidi (ma anche nel suo primo commento a Giovenale A. avrebbe usato il prenome Aulus). Come appare in tutte le edizioni di testi classici e nei Paradoxa,A. fu poeta laureato, e ottenne l'onore presumibilmente per il carme leodiense.
"Maior in commentando. auctoritas" così fa dire in un suo dialogo il Sabellico di A. e dell'opera sua, nell'accennare al poema suddetto: il pregio maggiore di questo è il notevole interesse storico, derivato certo dalla informazione diretta dei fatti che A. ebbe soprattutto dal vescovo di Tricarico Onofrio Santacroce, legato pontificio a Liegi nel 1468.
Oltre al suddetto poema De excidio Civitatis Leodiensis,pubblicato da E. Martène nella sua Veterum scriptorum et monumentorum amplissima collectio,IV, Parisiis 1729, pp. 1381-1500,sono opere di A. un Commentum in Iuvenalem. Princeps editio...,Roma, G. Sachsel e B. Golsch, 1471(col nome di Aulus Sabinus, Poe. laur.);i già citati Paradoxa in Iuvenalem (con tre lettere di A. a N. Perotti), Roma, G. Sachsel e B. Golsch, 1474 (9agosto); e forse le Auli Sabini epistolae tres, con le Heroidum epistolae,nell'edizione veneziana di Ovidio del 1486pei tipi di Bernardino da Novaria (ripubblicate poi separatamente, più volte, sempre con le Eroidi,col titolo: Her. epistolae P. Ovidii N. et AuliSabini responsiones,pure a Venezia, Brescia, Parigi, Lione e altrove). Per un'operetta, Arsmetrica,erroneamente assegnata ad A., cfr. J. Ch. Brunet, Manuel,V, Berlin 1922,coll. 7. A queste opere vanno aggiunte le seguenti edizioni curate da A. S.: Terentius Publius, Comoodiae sex...,Roma, G. Lauer, circa 1472 (Reichling, V, p. 168);una nuova ediz. romana dovette seguire non molto dopo (a. 1481circa), pei tipi di G. Ugone di Gengenbach (cfr. Audifredi, p. 413 e J. Ch. Brunet, Manuel,III, Berlin 1922, p. 423); Lactantii Firmiani ímtítutionum divinarum libri septem,Roma, U. Gallus e Simone Niccolò da Lucca, 1474 (12 febbraio); Ammiani Marcellini Historiarum libri XIV-XXVI (ediz. basata sul cod. Vat.Reginensis 1994),Roma, G. Sachsel e B. Golsch, 1474 (7 giugno).
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