SODANO, Angelo
Cardinale, nato a Isola d'Asti il 23 novembre 1927. Compiuti gli studi filosofici e teologici nel Seminario vescovile di Asti, li perfezionò a Roma ottenendo la laurea in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e quella in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Ordinato sacerdote il 23 settembre 1950, dedicò i primi anni di ministero all'insegnamento della Teologia dogmatica nel Seminario diocesano, e all'apostolato tra la gioventù studentesca. Nel 1959 fu chiamato al servizio della Santa Sede. Dopo aver frequentato i corsi della Pontificia Accademia Ecclesiastica, fu destinato, successivamente, alle nunziature apostoliche in Ecuador, Uruguay e Chile, quale Segretario di nunziatura. Richiamato a Roma nel 1968, per un decennio prestò la sua opera nell'allora Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa. Il 30 novembre 1977 papa Paolo vi lo nominò Arcivescovo titolare di Nova di Cesare e Nunzio apostolico in Chile; qui S. lavorò per più di dieci anni, visitando quasi tutte le diocesi e cooperando anche alla felice conclusione della mediazione pontificia tra Chile e Argentina, per la soluzione pacifica della controversia sorta circa alcune zone del territorio australe. Il 23 maggio 1988 Giovanni Paolo ii lo chiamò ad assumere l'ufficio di segretario del Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa (poi divenuto seconda sezione della Segreteria di stato per i rapporti con gli stati). In forza del suo ufficio S. rappresentò la Santa Sede in varie riunioni internazionali, soprattutto negli incontri dei ministri degli Esteri della CSCE (Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa), tenutisi a Vienna, Copenaghen, New York e Parigi. Particolari attenzioni ha pure dedicato alla Pontificia Commissione per la Russia, di cui fu presidente.
Il 1° dicembre 1990 S. divenne Pro-segretario di stato. Nel Concistoro del 28 giugno 1991 fu creato Cardinale e titolare della chiesa di Santa Maria Nuova al Foro Romano. Il giorno successivo, 29 giugno, fu nominato Segretario di stato. In tale veste è stato particolarmente attivo nella promozione dei rapporti diplomatici con i nuovi stati dell'Europa orientale, dopo la caduta del regime sovietico, e soprattutto nell'apertura dei rapporti diplomatici con lo stato d'Israele. Ha teorizzato in discorsi ufficiali il diritto di ''ingerenza umanitaria'' da parte dell'ONU, soprattutto a proposito dei conflitti nei Balcani e in Ruanda.