ANGELO
Nato nel sec. XIV, probabilmente di origine francese, fu abate del monastero di S. Maria de Rivaldis, e, se non il primo, uno dei primi maestri della Cappella pontificia di cui sia giunto il nome.
Svolse la sua attività durante il pontificato di Bonifazio IX, come si rileva da un passo del testamento del cardinale Filippo d'Alençon dell'11 ag. 1397 ("Praesentibus ibidem Venerabili Patre domino Angelo Abbate Monasterii S. Mariae de Rivaldis Magistro Cappellae D. N. Papae praedicti" [Bonifazio IX]) e tenne il suo incarico fino al 1400 circa. Non si hanno altre sue notizie e s'ignora anche la data della sua morte, da collocarsi peraltro nella prima metà del secolo XV.
L'importanza di A. è da porsi in relazione con le vicende della corte papale nel sec. XIV. Il Baini informa che durante il trasferimento della S. Sede in Avignone, condotto da Clemente V nel 1305, la scuola dei cantori pontifici rimase in Roma, governata dal primicerio, per le consuete funzioni, ma perdette assai "dell'antico lustro".
Con il ritorno a Roma di Gregorio XI e della sua corte (17 genn. 1377), si ebbero due cappelle pontificie: la romana, con il suo primicerio, fedele al canto gregoriano puro, e l'avignonese, diretta dal superiore o primo dei cantori, esperta nell'arte nordica del discanto e del contrappunto. Fu presumibilmente il contrasto inevitabile fra le due scuole e i relativi direttori che indusse Gregorio XI ad abolire il nome della romana Scuola dei cantori e il titolo di primicerio, e a fondere le due cappelle in una nuova, assegnandole come capo un ecclesiastico (forse lo stesso primicerio o il superiore dei cantori avignonesi) con dignità e autorità di uffici altissime.
Vent'anni dopo il ritorno di Gregorio XI a Roma, si trova appunto il nome di A. come maestro di cappella del papa, e il Baini riteneva possibile che A. fosse stato non soltanto 1 primo maestro della cappella papale di cui si abbia memoria, ma veramente il primo dei maestri, forse sostituito all'antico primicerio da Gregorio XI o, ancor più attendibile, il superiore dei cantori avignonesi, considerata la stima dimostratagli dal cardinale Filippo d'Alençon.
Bibl.: G. Baini, Memorie storico-critiche della vita e delle opere di Giovanni Pierluigi da Palestrina, I, Roma 1828, pp. 248, 259 ss, 265 ss. note 357, 358, 366 ss.; F. X. Haberl, Die römische "schola cantorum" und die päpstlichen Kapellsänger bis zur Mitte des 16. Jahrhunderts, Leipzig 1888, pp. 30 s., 125; U. Chevalier, Répert. des sources hist. du Moyen Age, Bio-Bibliographie, I, Paris 19o5, p. 235; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, p. 154; C. Schmidl, Diz. universale dei musicisti, I, p. 53.