angiocardioscintigrafia
Metodica che permette la visualizzazione scintigrafica della radioattività intracavitaria contenuta nelle sezioni destre e sinistre del cuore. Si inietta per endovena un farmaco contenente pirofosfato stannoso che si lega ai globuli rossi, i quali a loro volta si legano al tecnezio radioattivo somministrato endovena dopo 15÷20 minuti. Si aspetta quindi che il radiofarmaco si distribuisca in tutto il compartimento cardiovascolare.
L’acquisizione delle immagini viene sincronizzata con il segnale elettrocardiografico del paziente. Il computer suddivide l’intervallo R-R dell’ECG, corrispondente a un ciclo cardiaco, in numerose frazioni che comprendono tutte le fasi del ciclo cardiaco fra una telediastole e la successiva. A ogni onda R il computer inizia l’acquisizione dei dati che termina alla successiva onda R. La prima immagine corrisponde alla prima frazione del ciclo cardiaco, cioè alla fase telediastolica, mentre le successive corrispondono alle fasi intermedie fino alla telesistole successiva. Il programma di acquisizione prevede che i dati acquisiti aogni successivo ciclo cardiaco vengano sommati a quelle dei precedenti cicli cardiaci in modo sincronizzato ed isofasico. Ciò significa che i dati di ciascuna frazione (ad es., quella telesistolica) si sommano con quelli delle precedenti omologhe frazioni (ad es., precedenti telesistoli). Protraendo l’acquisizione per 600÷800 cicli cardiaci consecutivi si ottengono i dati corrispondenti a un ciclo cardiaco ‘virtuale’ formato da immagini di qualità sufficiente per permettere di riconoscere le strutture atriali e ventricolari e di calcolare vari parametri quantitativi. Le immagini acquisite, visualizzate in rapida successione sul monitor, permettono di valutare la dinamica parietale globale e regionale. Elaborando i dati per tutta la durata del ciclo cardiaco virtuale si ottiene una curva che, partendo dalla telediastole (massimo contenuto di sangue, e quindi di radioattività intraventricolare) va progressivamente scendendo fino a raggiungere il minimo in fase telesistolica (minimo contenuto di sangue, e quindi di radioattività intraventricolare). La curva attività-tempo permette il calcolo automatico della frazione di eiezione: è possibile proseguire l’analisi matematica della curva calcolandone la derivata prima (ottenendo una curva che esprime la velocità della dinamica ventricolare) e la derivata seconda (ottenendo una curva che esprime l’accelerazione della dinamica ventricolare). Lo studio dei massimi e dei minimi di queste curve permette il calcolo dei molti parametri: massima velocità di eiezione ventricolare; tempo che intercorre fra tele-diastole e punto della curva corrispondente alla massima velocità di eiezione; massima velocità di riempimento ventricolare; tempo che intercorre fra tele-sistole e punto della curva corrispondente alla massima velocità di riempimento ventricolare.