angiogenesi
Processo che porta alla formazione di nuovi vasi sanguigni da altri vasi preesistenti. Durante lo sviluppo embrionale si affianca alla vasculogenesi, processo mediante il quale si differenziano le prime strutture vascolari embrionali. Nell’adulto l’angiogenesi è coinvolta nei processi di riparazione, rimodellamento e rigenerazione di tessuti, oltre che nel ciclo riproduttivo femminile. Oltre a essere coinvolta nei normali processi fisiologici, l’angiogenesi riveste un ruolo centrale anche in alcune patologie, per es., nella crescita e nello sviluppo del tumore primario e nel processo di formazione delle metastasi. Per crescere, un tumore solido deve indurre infatti la formazione di una rete di capillari che ne invada la massa; l’aumento del grado di vascolarizzazione accresce inoltre la probabilità che cellule tumorali entrino in circolo e diano così luogo alle metastasi. Fin dagli anni Settanta del 20° sec. venne proposta l’inibizione dell’angiogenesi come una valida strategia per il trattamento dei tumori solidi: in tal modo si sarebbe potuto impedire l’apporto di sostanze nutrienti e ossigeno al tumore primario, bloccandone la crescita e diminuendo la probabilità dello sviluppo di metastasi in siti secondari dell’organismo. Negli anni Novanta si è accertato che la densità dei vasi e la tendenza a formare metastasi di alcuni tumori primari sono correlate con l’espressione di fattori angiogenici, in particolare il VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor, fattore di crescita vascolare endoteliale ), e si sono iniziate a sperimentare strategie terapeutiche basate sul trattamento del paziente affetto da tumore con anticorpi monoclonali diretti contro il VEGF, in combinazione o meno con il trattamento chemioterapico. Altre sperimentazioni comportano l’uso di molecole che inibiscono la via di trasduzione del segnale di uno dei recettori per il VEGF, il VEGFR-2.