CABRINI, Angiolo
Uomo politico e pubblicista, nato a Codogno il 9 marzo 1869, morto a Roma il 7 maggio 1937. Fu deputato per quattro legislature per i collegi di Milano, Pescarolo e S. Nazzaro de' Burgondi (1900-1919); e militò costantemente nel partito socialista, fino a quando, espulso con L. Bissolati e A. Bonomi al Congresso di Reggio nell'Emilia, fondò con loro il partito riformista che propugnava una elevazione delle classi lavoratrici con metodi legalitarî. Nel 1899 fondò la prima Casa del lavoro italiana; riparò quindi in Svizzera per sfuggire a una condanna, in forza delle leggi eccezionali Crispi e vi rimase dal 1895 al 1900, insegnando nei ginnasî del Canton Ticino. Nel 1903 costituì il Segretariato della resistenza, da cui derivò nel 1906 la Confederazione del lavoro. La maggior parte della sua attività politica parlamentare fu consacrata all'attuazione della legislazione sociale e a lui si deve l'iniziativa delle leggi sul riposo festivo e sul lavoro notturno. Si occupò attivamente della tutela degli emigranti e fu tra i più efficaci propugnatori delle assicurazioni sociali obbligatorie. Interventista nel periodo preparatorio della guerra mondiale, vi partecipò come ufficiale volontario. Fece parte del Comitato di mobilitazione industriale presieduto dal generale Dallolio. Fu uno dei delegati dell'Italia alle conferenze di Parigi nella sessione sociale per la preparazione dei trattati di pace. Fece parte fino al 1923 dei Corpi consultivi del lavoro, dell'emigrazione e dell'assicurazione sociale. Dal 1920 fino alla morte diresse la corrispondenza per l'Italia dell'Ufficio internazionale del lavoro, dove portò il contributo della sua eminente preparazione e delle sue doti di equilibrio.
Collaborò a molti giornali italiani e stranieri, e scrisse importanti studî sociali oltre a varî opuscoli di propaganda e numerose relazioni a congressi socialisti e sindacali. Ricordiamo: Le borse del lavoro (Piacenza 1890); In Sardegna (Roma 1906); Emigrazione ed emigranti (Bologna 1911) e La legislazione sociale, 1859-1911 (Roma 1914). Scrisse anche due volumi di versi: Peccati (Codogno 1888) e Maggio ribelle (Piacenza 1892).