DELLA VALLE, Angiolo
Nacque a Livorno nel 1813 da Filippo (il nome della madre è ignoto);: in questa città compì i primi studi frequentando la scuola di architettura sotto la guida di P. G. Gherardi. Fra i compagni di studio, oltre a P. Paradossi, G. Cappellini e G. Palorni, ricordiamo G. Mortalini, che diverrà professore di geometria descrittiva e costruzioni all'università di Pisa. Insieme con il Cappellini il D. continuò gli studi all'accademia di belle arti di Firenze negli anni in cui insegnava G. Vannini: di questo P eriodo si ricorda il rilievo della sagrestia nuova di Michelangelo in S. Lorenzo (Firenze, Archivio dell'Accademia di belle arti, 1831, fZ- 152, n. 135). Conclusi gli studi, si stabilì definitivamente a Livorno.
I primi incarichi professionali furono commessi al D. dalla comunità anglicana che, allontanata dalla propria chiesa e impossibilitata a servirsi del proprio cimitero, ottenne dal granduca l'autorizzazione a procedere alla realizzazione di nuove sedi. La chiesa di S. Giorgio Martire fu iniziata il 28 giugno 1839 e inaugurata il 14 apr. 1844: costituita da un'unica navata presenta davanti all'ingresso quattro colonne ioniche sostenenti il frontone. Sempre nel 1839 il D. disegnò l'ingresso del camposanto, risolto con un frontespizio retto da colonne doriche. Ancora in tema di architettura cimiteriale, gli sono stati attribuiti la realizzazione, nel cimitero della Misericordia, della cappella funeraria per la famiglia Minchelli ed i loggiati d'ingresso del medesimo cimitero (F. Pera, Ricordi e biografie livornesi, Livorno 1868, p. 223 n. 1).
Fin dall'esordio, l'architettura del D. presenta chiaramente, sia nel gusto decorativo sia nella stesura compositiva, il pesante condizionamento delle fabbriche di P. Poccianti, con il quale collaborò per un lungo periodo. Nel 1848 infatti, su precisa richiesta del Poccianti, il D. fu chiamato a sostituire in qualità di assistente P. Passeri (Scandicci [Firenze], Arch. famiglia Poccianti, 6 dic. 1848, fz. 72), divenendo nel 1850 aiuto architetto (Archivio di Stato di Livorno, Deputazione Acquedotti, 19 genn. 1850, fz. 12, c. 14). Nel 1856 sostituì il Poccianti per un breve periodo, nel 1857 venne nominato suo successore. Forse l'incarico più prestigioso della carriera professionale del D. sarebbe potuto essere l'intervento relativo alla sistemazione dell'ospedale di Livorno; ma una serie di circostanze contrassero i termini dell'operazione, limitando fortemente il suo contributo.
Chiamato nel 1852 a redigere un piano d'interventi tesi a migliorare e ampliare il padiglione femminile, nonché a sistemare l'area urbana interessata dalla struttura, il D. formulò una proposta d'intervento che raccolse il plauso della commissione esaminatrice. Il progetto non ebbe però esito operativo; nel 1860 Bettino Ricasoli, quale reggente per la Toscana, mutava i programmi e alla primitiva risoluzione di un ampliamento dell'esistente, sostituiva la decisione di realizzare una nuova fabbrica in area da stabilirsi. L'incarico fu nuovamente espletato dal D., rimanendo però, ancora una volta, senza alcun esito operativo. Nel 1862 venne infine concordato un piano d'interventi assai più riduttivo, limitato alla riunione dei due ospedali (maschile e fenuninile); una porzione fu destinata ad ospedale militare. Il D., effettuata la perizia nel medesimo anno, curò tali lavori di adattamento.
Ad una delusione simile andò incontro con l'incarico per l'edificazione di una nuova chiesa da dedicarsi a s.Rocco che doveva sorgere nell'area di piazza Mazzini: elaborò la sua proposta progettuale, che rimase però inattuata. Migliore fortuna incontrò nel cantiere per la creazione di un ricovero di mendicità, sotto il nome di S. Andrea. Progettato da A. Gherardesca, fu compiuto nel 1864 per la parte centrale sotto la direzione dei D. che acquisì anche l'incarico di realizzare un asilo annesso. Con il finanziamento del Monte di pietà e di C. Grabon, l'asilo fu iniziato nel giugno del 1863 e terminato nel giugno del 1865.
Quasi a conclusione della carriera, il D. venne interpellato da E. Consani per la sistemazione dei Bagni di Antignano (Livorno) da dotarsi delle necessarie strutture di corredo. I lavori ebbero uno svolgimento assai lento e il D. scomparve prima della loro conclusione. Nel 1869 intervenne, grazie al finanziamento di Federigo De Lardarel, nella chiesa di, S. Andrea Apostolo, realizzata nel 1837, curando tra l'altro l'installazione di un organo. Pressoché nullo fu il suo contributo nel campo dell'architettura civile privata: si segnala la sola attribuzione di una palazzina al n. 20di via Ricasoli a Livorno. (Piombanti, 1873, p. 344).
Nel 1869 fu eletto accademico corrispondente dal Collegio dei professori della Reale Accademia delle belle arti di Firenze. Mori a Livorno l'8 dic. 1871
Bibl.: G. E. Saltini, Le arti belle in Toscana, Firenze 1862, p. 23; G. Piombanti, Guida stor. ed artistica della città e dei contorni di Livorno, Livorno 1873, pp. 188, 340, 344, 374, 376, 382, 439 s. n. 1, 478, 506; P. Vigo, L'ospedale di S. Antonino in Livorno e le sue fasi fino ad oggi, Livorno 1908, pp. 116-119; L. Bortolotti, Livorno dal 1748 al 1958. Profilo storico urbanistico, Firenze 1970, pp. 129 n. 2, 284 n. 4; G. Borsi-M. Morolli-L. Zangheri, Firenze e Livorno e l'opera di P. Poccianti, Roma 1974, pp. 166, 185 s., 380-84; C. Cresti-L. Zangheri, Architetti e ingegneri nella Toscana dell'Ottocento, Firenze 1976, p. 78; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon .... XXXIV, p. 77 (sub voce Valle, Angelo della).