ANGOLA (III, p. 330; App. II, 1, p. 185)
La popolazione è aumentata dai 3.738.010 ab. del 1940 a 4.145.266 un decennio dopo, superando poi i 4.300.000 nel 1956, con percentuali di incremento mai raggiunte in passato. Per quanto i gruppi di razza negra ne rappresentino l'assoluta maggioranza (98%) assai considerevole è stato l'aumento della popolazione bianca, per effetto di sempre crescenti aliquote di immigrati; dai 44.033 ab. del 1940 si è passati a 78.826 nel 1950 ed a 110.000 nel 1956, addensati specialmente nei centri urbani del litorale, che hanno così subìto un rapidissimo sviluppo (per esempio Luanda è passata da 9000 ab. bianchi nel 1940 a 34.000 nel 1956).
Tutte le attività economiche risultano in sensibile progresso: fra le colture tradizionali dei paesi tropicali, quella del caffè è giunta nel 1956-57 ad una produzione annua di oltre 800.000 q; aumentato è pure il reddito delle piantagioni di cotone (quasi 200.000 q di prodotti, di cui 60.000 di fibra tessile), di canna (oltre 500.000 q di zucchero), di mais e di ricino. Il prodotto delle attività di pesca (dove sono impiegati circa 2500 bianchi e 14.000 indigeni, con poco meno di 2000 imbarcazioni) è salito a 400-500 t annue.
Numerose le nuove iniziative del settore industriale; accanto alle estrazione di diamanti si è sviluppato lo sfruttamento dei locali giacimenti di petrolio, con l'impianto di una raffineria capace di lavorare 60.000 t annue di grezzo; sono state anche installate numerose sedi industriali: cementifici e fabbriche di laterizî, zuccherifici, birrifici, manifattura tabacchi, oleifici, lavorazione latticinî. Vi si aggiunge la produzione di energia elettrica, con l'utilizzazione appena iniziata delle risorse idriche: oggi si producono 80 milioni di kWh, di cui 30 milioni di origine idrica, grazie agli impianti sui fiumi Danele e Catumbela; in via di costruzione altri impianti sul Cunene, sul Lucala, sul Luchimo e sul Cuanza; solo questi ultimi forniranno quasi 3 miliardi di kWh annui.
Storia. - Già dichiarata nel 1935 parte integrante del Portogallo, assunse la denominazione di provincia d'oltremare portoghese con legge dell'11 giugno 1951. Ha diritto ad eleggere all'Assemblea nazionale di Lisbona tre deputati, i quali possono essere anche dei non residenti nella provincia. La concezione politica centralizzata dello Stato corporativo portoghese, in cui il potere esecutivo predomina su quello legislativo, si riverbera sulla costituzione dell'Angola. In base alla legge organica per le province d'oltremare del 1953, entrata in vigore nell'autunno del 1955, il governatore generale è l'autorità massima, che non ha controlli o limitazioni da parte di organi locali, mentre è strettamente controllato dal ministero per l'Oltremare, specie in materia finanziaria; in teoria, può legiferare per decreto su tutte le materie che non siano di competenza dell'Assemblea nazionale e del ministero. La stessa legge ha creato un Consiglio legislativo e modificato il già esistente Consiglio di governo.
Il 4 luglio 1946 l'A. è stata divisa in 5 distretti con un totale di 16 intendencias, le quali a loro volta sono suddivise in circoscrizioni e queste in posti. Esistono ulteriori suddivisioni dei posti, che, ove vi siano Portoghesi e assimilados in numero notevole, assumono il nome di concelho. Ben poche cariche amministrative sono affidate ai capi indigeni.
Il principio della parificazione delle province d'oltremare a quelle metropolitane e di una cittadinanza portoghese unica per tutti gli abitanti ha però, in pratica, notevoli limtazioni nelle prime. Infatti, la piena cittadinanza portoghese viene concessa solamente agli abitanti dell'A., come delle altre province d'oltremare, autoctoni o immigrati, che siano in possesso di determinati requisiti, i quali con legge del 1954 sono stati resi ancor più rigorosi. Coloro che hanno ottenuto il certificato di piena cittadinanza vengono chiamati assimilados e assieme ai Portoghesi di origine metropolitana costituiscono la categoria della populaçdao civilazada. Tutti gli altri abitanti costituiscono la populaçao não civilazada. Per ragioni varie, molti di coloro che avrebbero diritto al certificato di assimilados non lo chiedono; in generale, però, coloro che non sono cattolici difficilmente possono ottenerlo. Per avere un'idea della situazione, sono sufficienti i seguenti dati: secondo il censimento del 1950, su una popolazione totale di 4.145.266 abitanti, solo 135.355 appartenevano alla populaÇao civilizada, di cui 78.826 bianchi, 26.335 meticci, 30.089 negri, 85 altri. Una tale situazione di fatto, che praticamente fa distinzione tra "cittadini portoghesi" e "nativi portoghesi", in contrasto con il principio dell'eguaglianza di diritti tra Portoghesi ed Africani ha sollevato varie critiche in seno agli stessi organi delle N.U., anche se viene ammesso che nelle province portoghesi d'oltremare non esiste alcuna forma di barriera sociale di colore, quale invece esiste in altri territorî africani, ove pure i nativi godono dell'eguaglianza di diritti con gli Europei.
Dal 1945 in poi, riprendendo progetti già formulati nel 1938 ma scarsamente attuati, il govemo di Lisbona ha compiuto un notevole sforzo per incrementare l'immigrazione portoghese nell'A., sovvenzionando un piano di colonizzazione agricola sull'altopiano di Huila. Nel 1945 e 1951 furono deliberati progetti organici con relativi fondi. In media, circa 2000 Portoghesi all'anno sono stati trasferiti in A., ma pare che solo in minima parte essi siano riusciti a resistere e a trasformarsi in agricoltori permanenti. A questi progetti sono venuti a sovrapporsi i due piani sessennali di sviluppo nazionale (1952-59, 1959-64), la metà dei cui fondi è riservata allo sviluppo delle province d'oltremare.
Bibl.: J. Duffy, Portuguese Africa, New York 1959; M. Caetano, Colonizing traditions, Principles and methods of the Portuguese, Lisbona 1951; id., Plano economico em Portugal, in Boletin general do ultramar, marzo 1959; M. H. Hailey, An African survey revised 1956, Londra 1957; A. Durieux, Essai sur le statut des indigènes portugais de la Guinée, de l'Angola et du Mozambique, in Mémoires de l'Académie des sciences coloniales, Parigi 1955; pubblicazioni varie della Agencia geral do ultramar.