ANICE (dal gr. ἄνισον, lat. anīsum; fr. anis vert; sp. anís; ted. Anis; ingl. anise)
Con questo nome (anche con quello di anice verde, o di anice comune) viene designata la Pimpinella anisum L., pianta della famiglia delle Apiacee od Ombrellifere. È questa una piccola erba annua originaria dell'Egitto e della regione mediterranea orientale, coltivata in molti paesi fra cui l'Italia, ed ivi spontaneizzata in talune località, ove viene anche coltivata (Abruzzi e Puglie). Come droga si usano i frutti ovoidi o piriformi, lunghi circa 4 mm., di color verde-grigiastro perché coperti di numerosi peli, di sapore dolce aromatico speciale. Essi contengono un olio etereo di costituzione caratteristica, in cui predomina l'anetolo, etere metilico dell'allilfenolo (v. carminativi). Questa droga era conosciuta dai tempi più antichi e proveniva da Creta e dall'Egitto: di essa parlano Teofrasto, Dioscoride e Plinio; è citata nei Capitolari di Carlo Magno. Il suo uso si diffuse poi nel sec. XVI. Viene adoperata, oltre che in farmacia, nell'industria dei liquori e nella pasticceria. I frutti di anice qualche volta sono stati confusi con quelli di cicuta (Conium maculatum L.) dando luogo ad avvelenamenti.