ANIDRITE (fr. e ingl. anhydrite; sp. anhidrita o Karstenita; ted. Anhydrit o Karstenit)
È solfato di calcio anidro CaSO4: SO3 = 58,8; CaO = 41,2%. Poco fusibile; dà colorazione rosso-ranciata alla fiamma lasciando uno smalto bianco; alla fiamma riducente si forma solfuro di calcio riconoscibile con la reazione dell'hepar; solubile nell'acido cloridrico. Poco solubile in acqua; a temperatura ordinaria 100 parti di acqua ne sciolgono o,2 parti; la solubilità va diminuendo con la temperatura. Si idrata lentamente trasformandosi in gesso, come si osserva nei grandi ammassi di anidrite delle Alpi occidentali (Savoia).
Cristallizzata nel sistema rombico, classe bipiramidale-rombica; a : b : c = 0,8932 : 1 : 1,0008 (Hessemberg); (100) ≿ (110) = 41°46′: (001) ≿ (101) = 48°15′ : (001) ≿ (011) = 45°1′. Col variare della temperatura i rapporti assiali variano notevolmente. Raramente in cristalli prismatici o tabulari, talvolta geminati secondo (012) e (101), anche sotto forma lamellare; più frequentemente in masse compatte, fibrose, lamellari, concrezionate, vermicolari; anche pulverulenta. Color bianco, grigio, azzurro, rosso-mattone. Frattura indistinta, lucentezza perlacea su (001), grassa su (100) e vetrosa su (010); polvere bianca, da trasparente a translucida. Durezza 3-3,5. Peso specifico 2,899-2,985. Sfaldatura perfetta secondo (001), quasi perfetta secondo (010) e molto buona secondo (100), per cui assume talvolta l'apparenza di un minerale cubico. Le predette sfaldature, differenti da quelle prismatiche proprie della baritina BaSO4, della celestite SrSO4 e dell'anglesite PbSO4, dimostrano la mancanza di un vero isomorfismo fra le predette specie e l'anidrite, avendosi solo un simmorfismo. Otticamente positiva; piano degli assi ottici parallelo a (010): bisettrice acuta normale a (100). Alla luce del sodio α = 1,5697; β = 1,3755; γ = 1,6136; 2E = 71°27′; 2V = 43°31′.
L'anidrite in cristalli proviene soprattutto dai giacimenti salini della Prussia e del Hannover e specialmente da Stassfurt. In masse lamellari azzurre fu trovata al Sempione. Altre località sono: il Tirolo, la Svizzera, il Württemberg, la Carinzia, il Harz, l'Ungheria, la Polonia (Wieliczka), la Baviera, gli Stati Uniti, la Nuova Scozia. Da Volpino presso Bergamo proviene una varietà, detta Volpinite, finemente granulare, che è usata come pietra ornamentale. Il modo di formazione dell'anidrite dei giacimenti salini della Prussia e dell'Hannover ha dato luogo a forti discussioni: mentre il Van t'Hoff aveva ammesso che essa si formi per via umida a bassa temperatura e il Heidenhain ed il Roth avevano confortato tale ipotesi col fatto che, secondo le loro esperienze, erano sufficienti dieci atmosfere perché il gesso si cambiasse in anidrite, lo Spezia invece dimostrò che non sono sufficienti neppure 500 atmosfere. D'altra parte, mentre il Rinne ammise che in presenza di una soluzione satura di cloruro sodico bastino 65°3′ perché il gesso non sia più stabile, secondo il Hoppe-Seyler occorrerebbero invece da 120° a 130°. Il Rinne poi ha spiegato la formazione dell'anidrite a Stassfurt come conseguenza di un fenomeno dinamo-metamorfico, che avrebbe portato i detti giacimenti a una profondità di alcune migliaia di metri, sufficienti quindi per la formazione dell'anidrite.