anime
<ànime> s. giapp., usato in it. come s. m. invar. – Abbrev. di animēshon, indica i prodotti d’animazione nipponica. In Italia il termine entra in uso negli anni Novanta del 20° sec,. e identifica principalmente l’enorme massa di cartoni animati televisivi importati a partire dalla fine degli anni Settanta (da Heidi ad Atlas Ufo Robot, da Candy Candy a Lady Oscar, da Sailor Moon a Pokemon, da Cowboy Bepop a Neon Genesis Evangelion). Accusati di violenza e scarsa qualità, sottoposti a tagli e censure, gli a. sono il frutto di un diverso approccio all’animazione, intesa in Giappone come un linguaggio utilizzabile per qualsiasi genere (dal comico al drammatico) e rivolto a qualsiasi target (dai bambini agli adulti). Derivati di solito da un fumetto (in Giappone manga), gli a. si distinguono anche per una sequenzialità vicina a quella del serial, capace di creare una forte fidelizzazione nel pubblico. Anche grazie a questi prodotti, l’immaginario nipponico arriva in Occidente, influenzandolo visivamente e culturalmente. Tanto più in Italia, nella quale gli a. sono un vero e proprio fenomeno generazionale, capace di caratterizzare ancora oggi i nati negli anni Ottanta-Novanta del 20° secolo.