BACCHERINI, Anna
Nata a Firenze intorno al 1720, si dette giovanissima al teatro; durante la quaresima del 1742 sostituì Adriana Sacchi, sorella del famoso Truffaldino Antonio Sacchi, nella parte di servetta presso la compagnia che agiva nel veneziano Teatro S. Samuele, dove la B. conobbe Goldoni.
"C'étoit une jeune fiorentine, très-jolie, fort gaie, très brillante, d'une taille arrondie, potelée, la peau blanche, les yeux noirs, beaucoup de vivacité, et une prononciation charmante". Goldoni s'interessò molto della B., anche se "n'avoit pas le talent et l'expérience de celle qui l'avoit précédée".
Nell'autunno del 1742, al rientro della compagnia dal solito giro in terraferma, Goldoni scrisse un'operetta buffa per musica, intitolata Contessina,che ebbe un bel successo. In questa operetta la B. si fece particolarmente notare per la sua grazia e vivacità: "osservai recitare la B. Servetta; e mi piacque il suo spirito e la sua maniera, e quantunque non fosse che principiante, vidi che, bene istruita ed aiutata da qualche buona commedia, poteva figurare assai bene".
La B. notò furbescamente che il "dottore aveva "qualche" interesse per lei e, come ogni buona servetta degna del suo ruolo, lo incoraggiò, sperando di ottenere così cospicui vantaggi per la sua carriera, e non senza fondamento: "nous nous liâmes d'amitié; nous avions besoin l'un de l'autre. Je travallois pour sa gloire, elle dissipoit mon chagrin".
La buona commedia arrivò puntualmente con La donna di garbo,ilcui ruolo principale il Goldoni pensò di affidare alla B., seguendo la consuetudine diffusa di assegnare almeno una volta l'anno una parte "a trasformazione" alla servetta, onde offrirle la possibilità di mettere in evidenza le proprie doti.
Alla lettura della commedia la B., che doveva sostenervi la parte di Colombina, si mostrò felicissima, suscitando l'invidia delle altre donne della compagnia (specialmente di Adriana Bastona, prima donna), che protestarono piuttosto vivacemente, accusando Goldoni di volere affidare a una servetta, solo per motivi di personale simpatia, una parte che spettava di diritto a un'attrice affermata. Ostacolarono così, come meglio poterono, la rappresentazione della commedia a Venezia, finché, terminata la stagione del carnevale del 1743, intrapresero il giro in terraferma, stabilendo di rappresentare La donna di garbo per la prima volta a Genova.
Goldoni, per motivi d'affari, restò a Venezia, ripromettendosi di partire al più presto per assistere alle prove. Il suo vivissimo desiderio di rivedere "cette actrice charmante" e di vederle "remplir ce rôle important dans sapièce" dovette rimanere però inappagato: dal fratello della B., rimasto a Venezia, apprese infatti poco prima di partire la dolorosa notizia dell'improvvisa morte della giovanissima attrice, avvenuta il 19 maggio 1743.
Goldoni, ricordando ancora, dopo quasi quarant'anni, il dolore provato per la repentina scomparsa dell'attrice ventitreenne, scrisse "ce n'étoit pas l'amant qui pleuroit sa maitresse, c'étoit l'auteur qui regrettoit l'actrice".
Fonti e Bibl.: Prefazioni di Carlo Goldoni ai 17tomi di commedie dell'edizione veneziana di Giovanni Battista Pasquali, in Opere complete di Carlo Goldoni edite dal municipio di Venezia nel II centen. della nascita,XVII,Venezia 1913, pp. 139, 140, 142; Mémoires de M. Goldoni, ibid.,XXXVI, Venezia 1936, pp. 216-217, 218-219; L. Rasi, Icomici italiani,I,Firenze 1897, pp. 244-245; H. C. Chatfield-Taylor, Goldoni,Bari 1927, pp. 35-36; A. Gentile, Carlo Goldoni e gli attori,Trieste 1951, p. 12; Enc. d. Spett.,I,col. 1208.