BANTI, Anna
(App. III, I, p. 202)
Scrittrice italiana, morta a Ronchi il 2 settembre 1985. Condirettrice della sezione ''Letteratura'' della rivista Paragone, dal 1970, anno della morte del marito, R. Longhi, ne ha curato anche la sezione ''Arte''. Ha collaborato inoltre a Il Mondo, Oggi e a L'Approdo letterario.
Nell'opera narrativa successiva al 1960 (i romanzi Le mosche d'oro, 1962, e Noi credevamo, 1967; i racconti compresi in Campi Elisi, 1963; Je vous écris d'un pays lointain, 1971; La camicia bruciata, 1973; Da un paese vicino, 1975) ha mantenuto come tema centrale il problema della condizione della donna, esaminata con attenzione e partecipe simpatia nelle vicende, sempre conflittuali con l'uomo e la società, di una galleria di personaggi femminili di tutte le epoche. Confermata anche la predilezione per la ricostruzione biografica e l'ambientazione storica, secondo una concezione del ''romanzo storico'' che vuole unire alla rigorosa ricerca documentaria una rivisitazione psicologica e interiore di periodi, personaggi e ambienti.
Alla produzione narrativa si affianca quella saggistica (Opinioni, 1961, raccolta di scritti critici per lo più pubblicati in Paragone; Matilde Serao, 1965; Giovanni di San Giovanni, pittore della contraddizione, 1977; Quando le donne si misero a dipingere, 1982). Del 1981 è l'autobiografia Un grido lacerante.
Bibl.: G. De Robertis, Altro Novecento, Firenze 1962; G. A. Peritore, A. Banti, in Letteratura italiana. I contemporanei, iii, Milano 1969, pp. 211-34; G. Contini, Altri esercizi, Torino 1972; E. Biagini, A. Banti, Milano 1978; V. Bramanti, A. Banti, in Novecento. I contemporanei, vi, ivi 1979, pp. 5505-39; M. Forti, Prosatori e narratori nel Novecento italiano, ivi 1984.